L’incontro organizzato ieri sera fra cittadini, associazioni e il direttore aziendale della ASL Taranto, Fabrizio Scattaglia ha portato all’ennesima rassicurazione, dopo oltre tre ore di dibattito in una sala consiliare che ha fatto registrare un’affluenza di pubblico quanto mai scarsa: l’ospedale non chiuderà e non sarà declassato.
Ha aperto i lavori il sindaco Franco Ancona, che ha fortemente voluto questo incontro. Ancona ha invitato ad abbassare i toni ma a mantenere alta l’attenzione. “Attraverso il reciproco ascolto, con questa iniziativa – ha evidenziato il primo cittadino – abbiamo rassicurato i cittadini sul mantenimento degli standard dei servizi rispetto al recente passato. Nel rispetto dei ruoli, ciascuno ora farà i passi istituzionali che gli competono”.
Unito il fronte delle associazioni e dei rappresentanti politici intervenuti, che hanno chiesto al dirigente lumi sul futuro del nosocomio martinese. “I pazienti non sanno come muoversi, non sanno come districarsi fra i vari servizi di prevenzione e cura, sono spaesati”, ha dichiarato la Massafra, che ha aggiunto: “Non condivido chi vuole strumentalizzare la questione ospedaliera per altri fini, magari politici. Chiediamo chiarimenti urgenti”.
Spazio anche per le associazioni Abc di Ester, Avis, Creativ@, Asterisco e Ambasciatori d’amore e Aido, che hanno consegnato le 2000 firme raccolte in queste settimane per chiedere il non declassamento della struttura e il reclutamento di nuovo personale: “Non abbiamo più bisogno di promesse, ma di certezze!”.
Michele Marraffa: “Il destino del nostro ospedale viene deciso fuori da Martina, e se nessuno sa dirci cosa avverrà in futuro, vuol dire che il destino è già segnato”, ha affermato il consigliere di Idealista.
Il Pdl, col consigliere Piero Bello, ha ringraziato pubblicamente l’onorevole Gianfranco Chiarelli per il “lodevole lavoro svolto in favore dei cittadini martinesi e dell’ospedale”.“Oggi vorremmo avere da Scattaglia delle notizie rassicuranti, ma è una domanda retorica, è certo”, ha chiuso Bello.
Hanno preso la parola anche i consiglieri comunali Cervellera e Pasculli. Quest’ultimo ha evidenziato “l’importanza di capire le risorse disponibili e di programmare di conseguenza”, mentre Cervellera ha sostenuto il mantenimento dei livelli minimi di assistenza: “Lo dobbiamo ai martinesi e ai cittadini delle zone limitrofe che si servono delle nostre strutture”, ha chiuso il consigliere di Sel.
L’assessore alle Politiche Sociali Infante ha fatto il punto del lavoro svolto e della programmazione futura della medicina territoriale “il cui obiettivo principale è la prevenzione attraverso l’opportuna informazione, con la creazione di una rete che possa unire assistenti sociali, medici di medicina generale e pediatri, in modo da efficientare l’erogazione delle prestazioni sanitarie”.
Duro l’intervento del consigliere Antonio Martucci sullo stato della sanità pugliese: “Ho partecipato a Bari ad alcuni incontri della commissione sulla sanità, per tentare di capirci qualcosa. Ammetto che l’ho fatto da perfetto ignorante del campo, ma ho capito che a Bari non si parla di malati e di ospedali, ma solo di locali e di numeri. La verità è una sola: in regione Taranto viene snobbata, questo è un dato di fatto”.
Molto polemico l’intervento del consigliere regionale Donato Pentassuglia (Pd): “Ho firmato la petizione per l’ospedale soltanto per difendere il personale, perché l’anno scorso sono andati via dall’Asl 464 effettivi, nessuno dei quali è stato rimpiazzato. Il nostro ospedale ha la più bassa dotazione organica di tutta la zona, pari al 63,21%”. Oggi la sala non è presidiata perché la gente ha capito che l’ospedale non chiude. Accorpa sì, ma non chiude. Auspico però la formazione di graduatorie per l’assunzione di personale a tempo indeterminato nelle branche-chiave dell’ospedale”.
In chiusura spazio a Scattaglia: “La strategia che stiamo perseguendo è quella di guardare sia alle eccellenze, attraverso la riconversione di alcune strutture, che alla vicinanza dei servizi al cittadino. L’ospedale di Martina ha subito solo l’accorpamento di Medicina Generale e Cardiologia e nessuna chiusura di reparto. Tutti gli altri reparti stanno lavorando molto bene”. “Quanto fatto dalla regione risponde all’accordo Stato-Regioni, ratificato in Puglia dall’ex ministro Pdl Raffaele Fitto. La direzione generale nel 2012 si è presa la responsabilità di sforare per un importo di 4 milioni e 750mila euro per le spese sul personale, quindi quello che stiamo facendo lo dobbiamo anche a questo sforzo suppletivo”.
Dura la posizione anche sull’UTIC: “Le unità coronariche non hanno più motivo di sopravvivere, perché a Taranto abbiamo un ottimo 118, che riesce in massimo due ore a prelevare il paziente a ricoverarlo Villa Verde per l’angioplastica primaria. Il resto sono chiacchiere prive di fondamento. Io sono cardiologo, e so quello che dico. Ho addirittura ascoltato gente che paragonava l’unità coronarica a cardiologia. Tutto sbagliato: sono due cose completamente diverse”.
Chiusura poi sul futuro del nosocomio martinese: “Almeno per i prossimi 5-6 anni Martina non chiuderà, non fosse altro che per il semplice fatto che non sapremmo dove ridistribuire i posti letto che andremmo a togliere dal vostro ospedale. Martina ha pagato il prezzo più basso di tutto il tarantino. Ci sono carenze di personale, ma ci sono tantissimi assunti con contratto a tempo indeterminato”.
I propositi sono questi, non ci resta che attendere.
Carlo Carbotti
Due circostanze evidenti. La prima, il consigliere regionale Martucci unìco lucido dice che Taranto e Martina sono state snobbate e questo per aver preso cognizione diretta nella commissione sanità alla regione,
La seconda, l’altro consigliere regionale martinese Pentassuglia presidente di quella commissione dice che l’aula non è presidiata dai cittadini Martinesi perché hanno capito che l’ospedale non chiude.
Dico a Pentassuglia che i cittadini Martinesi non hannno partecipato perche sono solo sfiduciati, visto che il nuovo ospedale della Valle d’Itria sorgerà a Fasano tra cinque sei anni e come dice il Direttore Generale possiamo stare tranquilli che Martina non chiuderà fino a quando non apre quello nuovo.
Dopo nove mesi di pressanti richieste di rassicurazioni rivoltegli dal Sindaco, dopo consigli monotematici, mobilitazioni popolari e petizioni, il direttore dell’ASL di Taranto, SCATTAGLIA, viene a Martina e dopo tre ore di dibattito ci dice che:
“Almeno per i prossimi 5-6 anni Martina non chiuderà, non fosse altro che per il semplice fatto che non sapremmo dove ridistribuire i posti letto che andremmo a togliere dal vostro ospedale”.
Deve ancora nascere chi potrà permettersi di prendere in giro i martinesi!