Adesso cambiamo registro. Non chiederemo più che siano pubblicati i patrimoni online di quella ventina scarsa di persone, fra assessori e consiglieri comunali, che non li hanno pubblicati, violando così la legge. Chiederemo che vengano pubblicate, nel sito online del Comune di Martina Franca, le sanzioni che ai sensi della stessa legge devono essere elevate nei confronti di chi, finora, ha snobbato la cosa. Gente di maggioranza, dell’opposizione, dell’esecutivo. Il menefreghismo è bipartisan. Peccato che c’è la legge. E la stessa legge (si tratta del decreto legislativo 33/2013) impone che si pubblichino anche le sanzioni nei confronti degli inadempienti. Poiché queste persone, con lettera del segretario generale del Comune di Martina Franca erano state messe al corrente della necessità di adeguarsi alla legge, ed erano state anche avvisate delle conseguenze in caso di inadempienza, è arrivato dopo tre mesi il momento di far capire a tutti che la trasparenza amministrativa non è una favoletta da raccontare ai cittadini. La trasparenza è una cosa seria. Se due terzi dell’amministrazione (che comprende sindaco, consiglieri e assessori) hanno snobbato questa necessità, vuol dire che bisogna ricordarlo loro, anche per rispetto di chi si è messo in regola, soprattutto chi lo ha fatto nei tempi giusti.
Anche perché questo notiziario da settimane richiama ai loro doveri, queste persone in questa vicenda specifica.
Adesso è il momento delle sanzioni. E i cittadini devono venirne a conoscenza.
Pubblichiamo di seguito una volta ancora (fonte: sito istituzionale internet del Comune di Martina Franca) l’elenco di chi ha presentato quanto previsto dalla legge. Per la gran parte è gente che lo ha fatto in ritardo (in regola Magda Balsamo e i cinque-sei che sono in fondo all’elenco) ma comunque lo ha fatto. Tutti quelli che non figurano nell’elenco hanno finora completamente disatteso l’obbligo di legge:
E i tutori della legalità?
Consigliere Martucci ed assessore Lasorsa, paladini della legalità nelle passate amministrazioni, ora, a quanto pare, interpretate in modo molto diverso l’applicazione dei principi di legalità e di trasparenza e non solo nel caso specifico.
Caro Direttore sono tanti gli atti non pubblicati per legge o se pubblicati non aggiornati. Qualche esempio? Il contratto integrativo con relativa costituzione del fondo dei dirigenti che l’Assessore Basile dice di aver fatto, ma non risulta nella pagina prevista per la sua pubblicazione ( c’è solo il riferimento dell’articolo di legge). Che dire poi della inesistenza della pubblicazione della delibera della GIunta Comunale n. 334 del 22 Agosto 2013, pubblicata all’Albo pretorio al n. 3274 del 28.08.2013, relativa al comando parziale della dirigente Merico presso il comune di San GIorgio Jonico: al suo posto c’è solo una convenzione in bianco.
Assessore Basile, invocando la gestione delle passate Amministrazioni come giustificazione delle proprie inadempienze amministrative non risolve i problemi, anzi si stanno facendo gli stessi errori del passato, a cui seguiranno logicamente le stesse conseguenze in tema di contenzioso.
Come Amministrazione, dite di essere il nuovo: dimostrate di esserlo.
Non serve arrampicarsi sugli specchi!
L’accusa di falsità e di demagogia e’ semplicistica: a me il confronto sugli atti non spaventa.
Perché non farlo?
E del PATRIMONIO ON LINE cosa si dice? A quando la pubblicazione degli affitti?
E poi, del fondo e del contratto decentrato integrativo dei dipendenti, cosa dire? Non vi è traccia. Si sta procedendo al recupero delle somme erroneamente pagate ai dipendenti dal 1999 al 2010?
Somme erroneamente pagate ai dipendenti dal 1999 al 2010? Forse possiamo dire indebitamente.
Il Patrimonio del Comune è pubblicato
http://www.comunemartinafranca.gov.it/index.php?option=com_content&view=category&id=210&Itemid=318&lang=it&skin=white&size=80
Se si legge questo documento con attenzione possiamo apprendere i ridicoli affitti accordati negli ultimi decenni a Martina.
L’assessore Coletta, paladino della Consulta che fine ha fatto?
Bisogan redigere un singolo documento e pubblicarlo sul sito dove riportare gli affitti percepiti per le singole unità immobiliari. Non si può mettere tutto nello stesso calderone e creare solo confusione. Per esempio, mi risulta l’esistenza di due appartamenti di prorpeità del comune in viale Carella (case popolari) abitati: quanto è l’affitto percepito visto che sono stati pagati anche oneri condominiali per la ristrutturazione?