Nell’assemblea di stamane si è scelto di lavorare su una personalità capace di coniugare l’attività politica del partito con quella amministrativa del governo
Riunione piena di dialettica, quella svoltasi stamane nella sede cittadina del PD in via Damiano Chiesa. C’erano tutti i papabili candidati che abbiamo menzionato nell’articolo di ieri (Gisella Marinuzzi, Magda Balsamo, Vincenzo Angelini, Aldo Leggieri e Giandomenico Bruni), alcuni consiglieri ed assessori della maggioranza, l’ex segretario Mimmo Diamante e l’attuale Pino Bonasia, Maria Miali ed il Prof. Francesco Semeraro. Tra i tanti, non abbiamo notato Stefano Coletta, che ha recentemente preso la decisione di iscriversi al PD dopo un lungo corteggiamento.
La riunione doveva servire ad approvare la mozione unitaria per un candidato alla guida del partito cittadino capace di coniugare l’attività politica del PD con quella amministrativa del governo Ancona ed alla fine l’assemblea ha deciso, a maggioranza, di votare a favore della stessa, anche per permettere a tutte le sensibilità di venir rappresentate all’interno del partito. Molto riserbo, invece, sui nomi che dovrebbero proporsi per la carica di segretario cittadino. A fine assemblea abbiamo avvicinato Gisella Marinuzzi, ma l’avvocatessa ha preferito non rilasciare dichiarazioni. A parte i nomi noti, fino a qualche giorno fa circolava anche la voce di una probabile candidatura di Luciana Matera, ma chi l’ha proposta forse non ha avuto modo di verificare se la candidata fosse effettivamente iscritta al PD. L’abbiamo fatto noi stamane durante una fugace chiacchierata in Piazza XX Settembre e la Matera ci ha rivelato di non avere la tessera del partito.
Aldilà dell’effettiva iscrizione o meno, ci sembra davvero strano che un partito che voglia proporsi come prima scelta all’interno del panorama politico cittadino si soffermi troppo sulla burocrazia e le regole e molto meno sull’idea di partito all’interno del territorio. La possibilità di presentare la propria candidatura fino ad un’ora prima dell’inizio dell’assemblea definitiva (quindi domenica prossima alle ore 9) può infatti essere il punto di forza e di debolezza del PD: l’attuale segretario Bonasia, infatti, vede in tale possibilità “la forza di un partito che si apre all’esterno e a tutte le anime”, mentre c’è chi non comprende questa decisione, che impedirebbe la possibilità di approfondire la discussione ed il confronto in merito all’idea che ogni candidato ha del partito radicato nel territorio.