Ieri a Taranto vi è stato l’incontro informale tra sindaci e consiglieri comunali dell’area jonica per fare il punto sulla faccenda “larghe intese” . In sostanza coloro che non approvano l’accordo, a quanto pare già stipulato, tra Pentassuglia, Pelillo e Mazzarano e un rappresentante del centro destra. Quindi la base del PD ha rifiutato la “linea Tamburrano” fermamente.
Facendo il punto della situazione: Stefàno ha fatto un passo indietro sulla possibilità di una sua candidatura chiedendo di dare, pertanto, un’identità ben precisa al centro sinistra in riferimento a queste competizioni provinciali (che non sono competizioni elettorali ma, per usare un termine più appropriato: “accordi politici”).
Va comunque detto che la direzione provinciale del PD (la frangia “Pelilliana”), nel redigere quel famoso documento ambiguo sulle larghe intese, affermava che occorreva solo dare “una base esplorativa più ampia a Musillo (segretario provinciale del Partito Democratico) affinchè questi cerchi la convergenza politica necessaria per dare il giusto peso al PD”. Ovviamente la frase è ambigua perché potrebbe significare “larga intesa” o forse no. Ogni documento scritto in “politichese” purtroppo è “politichese”. E l’aggettivo ha di per sè un significato spregiativo.
Intanto sulle pagine della Gazzetta si legge che Musillo, segretario provinciale PD, dichiara: ” Rispetto il dissenso ma quando si assume una decisione questa deve essere rispettata”, e poi aggiunge che chi si candida in liste alternative da quelle definite dal Provinciale è ” di fatto fuori dal Partito”.
Una roba pazzesca. Quindi ieri chi è andato a Taranto è da considerarsi “fuori dal partito”?
Resta comunque un dato certo: nel calcolo ponderato dei voti, se il centro-sinistra (PD e altri piccoli partiti dell’area sinistrorsa), dovessero concorrere da soli, si arriverebbe ad un 48%. Insomma, ad una parità col centro destra. Quindi: perché cercare una larga intesa quando si hanno i numeri? Perché quel famigerato accordo Pentassuglia – Mazzarano – Pelillo?
Si lascia al lettore la possibilità di effettuare le proprie considerazioni.