Cosa c’è nel vapore acqueo dell’Ilva? Lo chiedono Alessandro Marescotti e Antonia Battaglia di Peacelink Taranto, che invieranno alla Commissione Ue le fotografie che per tutta la giornata sono state pubblicate sui social network ” dai vari internauti e che ritraggono le impressionanti emissioni dello stabilimento”. Le condizioni climatiche, osserva Marescotti, hanno ”accentuato l’impatto visivo: le nuvole in sosta sul quartiere Tamburi sono prodotte dai vapori emessi dalla zona cokeria dello stabilimento tarantino”.
“Ma se è solo vapore acqueo sarà anche innocuo”, penseranno in tanti, “quindi inutile allarmarsi per niente e forse non è neanche il caso di creare allarmismi fuorvianti, aggettivi che abbiamo sentito molto spesso a seguito di alcune denunce”, scrive Luciano Manna sul sito dell’associazione, aggiungendo che “se è vero che con semplici fotografie non possiamo dimostrare uno sforamento di emissioni nocive è anche vero che osservando le fotografie e consultando le documentazioni ufficiali prodotte da ISPRA in relazione all’AIA possiamo capire che proprio con alcune emissioni di vapore acqueo l’Ilva di Taranto infrange le prescrizioni AIA”.
(Fonte: Peacelink)