Martina Sera è stato il primo giornale a dare la notizia del duello, alla Camera dei Deputati nel Collegio n. 11, a Martina Franca tra il Consigliere regionale del PD Donato Pentassuglia ed il parlamentare della coalizione di Centrodestra On. Gianfranco Chiarelli.
Ti davano come capolista del PD nel proporzionale a Taranto fino a pochi giorni fa, poi cosa è successo?
Le questioni e i problemi sono avvenuti a Roma, diciamo è venuto fuori l’ennesimo atteggiamento di Emiliano nei miei confronti del quale, sinceramente, non ho capito le riserve. Ormai come vede il mio nome è come se vedesse il diavolo. Non so cosa gli abbia fatto. Sono una persona seria e coerente.
Tu e Chiarelli non è la prima volta che vi ‘scontrate’ anche se con un diverso sistema elettorale che ha permesso ad entrambi di essere eletti alla Regione
Si due volte
Mi sembra ci sia stato un pareggio in termini di voti presi
1 a 1. Lui prese più voti la prima volta, io più di lui la seconda.
Ma questa volta solo uno di voi potrà andare alla Camera dei Deputati
Io non conosco gli altri nostri competitor, non posso dire con chi ci confronteremo e con quali programmi, in un momento molto delicato della vita politica e anche del nostro territorio
Si è parlato di assenza di candidati tarantini nelle vostre liste, anche di una eclatante protesta nella sede del PD nel capoluogo ionico. Cosa ne pensi?
Politicamente è un gesto sbagliato. Io onestamente avevo dato la disponibilità e qui la confermo, ma la questione di Taranto è sinonimo di lentezza. Ci sono tempi della società politica tarantina che ci riportano alla lobbie barese. L’effetto duo Emiliano- De Caro ha spadroneggiato. Il segretario del Pd a Taranto è l’ennesima dimostrazione di come ci siano sul nostro territorio persone che dicono ‘signor sì” e questo non va bene, perché le nostre criticità possono essere una grande opportunità per la Puglia. Su sei capi lista è giusto che uno sia di Taranto, a condizione che si lavori tutti insieme, questo non per mero campanilismo, ma penso che si poteva gestire in modo diverso, mantenere le parole e gli impegni assunti. Ma come al solito a Bari non si mantengono. Sono persone che dicono una cosa e ne pensano un’altra e, ancor peggio, ne fanno un’altra ancora. E’ vergognosa la pagina di politica che stiamo vivendo. Però chi come me, è abituato a vincere senza paracadute si rimette ancora una volta unicamente ai cittadini.
Che campagna elettorale farai con Chiarelli? Dibatterete su temi regionali o nazionali?
La mia sarà su temi nazionali. Una campagna elettorale che parlerà di merito. Non ho mai personalizzato gli scontri. Penso che il territorio abbia bisogno di pace e che il territorio sia intelligente per dimostrare anche una fase diversa, comunque mi auguro sia vicino alle persone che non abbassano la testa. Io ho dimostrato, per l’ennesima volta, di non avere né padroni, né padrini; di non essere un venduto o peggio uno svenduto. Non mi svendo a nessuno. La dignità di questo territorio merita più considerazione. Ce la dobbiamo guadagnare, tanto da Bari non ci regaleranno nulla. Prima ci dicevano che Lecce era il centro della Puglia, poi Bari (che lo è sempre stato), adesso Foggia che si sa mutuare bene. E noialtri? siamo perfetti sconosciuti. Io non piego la testa l’ho dimostrato. Ho pagato la mia coerenza e penso che posso presentarmi ai cittadini con l’onestà intellettuale
Tu sei un esperto di campagne elettorali, le hai sempre fatte, da quando eri democristiano. Per la verità sei sempre stato al Governo della Regione e contemporaneamente a quello di Renzi. Diversamente a Chiarelli che è stato sia in Regione che in Parlamento all’opposizione. Cosa sarà determinante per vincere questa competizione elettorale?
E’ difficile dirlo. Bisognerà convincere la gente sui i temi nazionali, sono assai importanti, ma da molti partiti li stanno già trattando con una superficialità estrema. Il reddito di cittadinanza, ad esempio. Dire alle persone che si può rimanere a casa e prendere mille euro al mese, più o meno quanto quelli che lavorano mi sembra assurdo. Io ai miei figli dico che devono studiare e lavorare, magari fare gli operai, ma portando a casa uno stipendio faticando, con l’umiltà come ha fatto il padre nel rispetto del lavoro altrui.
Mi sembra questo in linea con il programma del Centrodestra, se non vado errato
Abbiamo una differenzazione loro sulla flat tax. Noi lo abbiamo lanciato e loro ce la ricondonano, noi parliamo di poter scaricare tutto quello che spendiamo, loro continuano ad avere un atteggiamento che non va verso il cittadino che ha bisogno e verso gli indigenti, fanno una discussione generale, unica, con un’unica aliquota. Berlusconi in Europa dice che rispetteranno i patti, Salvini dice il contrario. Abbiamo bisogno di una serietà comportamentale per affrontare i temi. Gentiloni ha dimostrato che, essere persone fermi pacate e perbene, può determinare un attenzione dei cittadini, perché la gente ha bisogno di serietà e noi siamo impegnati per questo, perché dipende da ognuno di noi.