Il Giudice Lorenzo De Napoli ha fatto la scelta giusta, lui non doveva contare i voti, ma controllare i verbali. Già i verbali, redatti con molta superficialità con molta dose di incompetenza, da scrutatori e presidenti, la maggiorparte alle prime armi, buttati allo sbaraglio e lasciati solo soprattutto di notte, con strane manovre di candidati che si affacciavano nelle varie sezioni e sembravano consigliare sul da farsi. Un gruppetto di ragazzi che dava l’impressione di stare a fare una partita a carte e non a decidere le sorti di una città. Superficialità, incompetenza, stanchezza, causata da un regolamento che ha fatto lavorare di continuo per oltre ventiquattro ore chi forse non lo ha mai fatto in vita sua. L’errore non è avvenuto in quella sezione, ma in tutte le sezioni. Non andrebbero riviste e ricontate solo le schede della 9, ma tutte, soprattutto dove ci sono stati 999 voti definiti nulli, molti dei quali erano validi, a sentire alcuni scrutatori che ci hanno raccontato le modalità per le quali sono stati annullati. Quei voti dichiarati nulli cambierebbero, anzi forse confermerebbero con un risultato molto più ampio il ballottaggio tra Pizzigallo e Pulito, perché, sempre a sentire alcuni scrutatori di alcune sezioni, i voti annullati erano prevalentemente di Pulito e Pizzigallo. Ricontrollare tutte le schede? Se possibile sarebbe la soluzione migliore, ma controllare solo qualcuna delle sezioni non darà mai la certezza di aver stabilito una verità assoluta. Fare del vittimismo, per chi vittima non è, serve solo a creare u clima di ostilità in una città che ora ha bisogno solo di tranquillità e di una nuova guida valida, chiunque possa esprimerla.