Dopo la trasferta a Roma di ieri, in assenza di un passo avanti da parte del Coni, potrebbero partire i pignoramenti.
Guglielmo Boccia, legale di Martino Scialpi, dice “abbiamo i titoli esecutivi” e che, dunque, potrebbero eseguire, per l’ammontare di quanto riconosciuto dalla magistratura, per il pagamento della schedina del totocalcio. Un tredici da oltre un miliardo di lire, che Martino Scialpi, martinese, fece a novembre nel 1981. Questa la tesi di Scialpi e del suo avvocato, ribadita anche ieri nel sit in dinanzi alla sede del Coni, al Foro Italico, Roma.
Il Coni la pensa in maniera diametralmente opposta e lo ha fatto, da ultimo, nel comunicato diffuso l’altro ieri: Scialpi non ha diritto a niente. E si annunciano azioni nei suoi confronti.
Insomma, la guerra dei comunicati e delle carte bollate continua. Da 32 anni.