Il segretario cittadino di “Sinistra Ecologia e Libertà” a tutto campo sul congresso del partito, contrarietà a larghe intese e Italicum e ripercussioni nazionali e locali dell’alleanza con il PD
Un paio di giorni fa il quotidiano “ItaliaOggi” ha pubblicato un interessante articolo sul destino di SEL. Il partito vendoliano, secondo tale analisi, sarebbe ad un bivio: “a rischio di dissoluzione: se si unisce al PD alle elezioni europee perde specificità, se si presenta da solo non passa”. Ne abbiamo discusso con Pino Fedele, segretario del circolo di Martina Franca di Sinistra Ecologia e Libertà, che ci ha fornito il proprio punto di vista sul congresso del partito, sulle larghe intese e sulle eventuali ripercussioni che potrebbero venir fuori a livello nazionale e locale dopo la scelta di essere opposizione al PD.
“Quella di ItaliaOggi – ha commentato Fedele – è una fotografia dell’attuale stato delle cose, anche se io non lo definirei un bivio. SEL, infatti, è uscita con un’idea chiara dal congresso: quella di non confluire nel PD. Anzi, vogliamo rilanciare il partito, in discontinuità con quelle che sono le larghe intese in Italia e quelle che potrebbero diventare in Europa. Noi non siamo a sostegno delle larghe intese che si possono sviluppare in Europa, dove si vota con un sistema proporzionale. Alle prossime elezioni europee, dal congresso è emersa chiara la volontà di appoggiare la lista civica del greco Tsipras. Il nostro è stato un congresso vero, i cui risultati non erano così scontati”.
In seguito il dialogo ha toccato i temi della nuova legge elettorale, il cosiddetto “Italicum”, che non piace agli esponenti di SEL: “Non ci troviamo d’accordo con il PD – ha spiegato il segretario cittadino – e con il sistema elettorale che si sta proponendo in Italia e non per campanilismo, ma perché gli accordi sulla legge elettorale fatti con Forza Italia denigrano la sinistra italiana, non solo a livello partitico, ma soprattutto nelle idee e nelle tematiche. E’ molto strano che Renzi abbia pensato ad una sorta di salva-Lega, ma non ad un salva-SEL. Per questo riteniamo sia difficile avviare un nuovo dialogo con il PD”.
Ma questa opposizione di SEL al PD a livello nazionale, potrà avere ripercussioni sulle alleanze in Regione o al comune? “I criteri territoriali – distingue Pino Fedele – sono diversi da quelli nazionali. Attualmente, a livello amministrativo, siamo in coalizione con PD, PpV e IdV e sulle tematiche cittadine le nostre proposte stanno avendo il giusto riconoscimento e c’è comunità di intenti. A livello nazionale ciò non accade. Ora bisogna elaborare il lutto, per citare Vendola, per Italia Bene Comune, il lutto per un programma politico che si è definitivamente chiuso, ma a livello cittadino c’è stato un accordo di coalizione e questo si vede nell’azione amministrativa”. Probabilmente il bivio non c’è, ma davanti a SEL resta un sentiero che si biforca: da una parte, quella nazionale ed europea, opposizione al PD; dall’altra, a livello locale, leale e proficua collaborazione in una coalizione di centrosinistra.