L’insegna all’esterno di quel locale in via Toniolo non ammette dubbi. L’ufficio postale del centro storico chiude e si trasferisce in un posto che tutto è, tranne centro storico.
Il 15 luglio la chiusura dei battenti in via Garibaldi, borgo antico di Martina Franca. A nulla sono servite le prese di posizione, le lettere, a nulla sono serviti i contatti, né le petizioni. Ci ha provato, ultimo a gettare la spugna (ammesso che l’abbia, adesso, gettata) il presidente della fondazione Nuove proposte, Elio Greco. Solo che da alcune settimane si è ritrovato sostanzialmente solo nella sua iniziativa che ha motivato come tutela di anziani e organizzazioni sociali e culturali, nonché come presidio nel centro storico da tutelare a sua volta.
L’amministrazione pubblica ha fatto quello che ha potuto, visto che si è trovata a dover gestire una situazione voluta dal commissario prefettizio, riguardo al mancato rinnovo di un’intesa con i titolari del locale in cui la posta del centro storico è tuttora insediata.
Poste italiane aveva deciso da tempo e ha portato avanti la sua decisione: si cambia indirizzo, da metà luglio. Il problema più grosso non sarà però per chi abita nel centro storico, perché quell’utenza verrà spostata nel (già un po’ingolfato, possiamo dirlo?) ufficio centrale di via Valle d’Itria. Chi resta completamente scoperto è il quartiere Carmine, perché di uffici postali vicini, neanche l’ombra. C’è, nella zona di via Mottola, un ufficio, ma è a servizio delle imprese. Migliaia di cittadini, con questa riorganizzazione del servizio, si ritroveranno parecchio lontani dalla possibilità di andare a fare una raccomandata qualsiasi.