Abbiamo parlato spesso, in questi giorni, della vicenda della potatura di alberi in centro a Martina Franca. Lo abbiamo fatto anche oggi. Ci sono pareri, esposti, c’è chi vuole che si faccia, c’è chi chiede di stare attenti, c’è chi apertamente dice che quelle potature sono fatte male. C’è anche chi ci viene incontro, inviandoci del materiale frutto di una ricerca specifica. Il Wwf-sezione di Martina Franca ha pubblicato uno studio sulla situazione del verde urbano a Martina Franca, insieme alle altre associazioni costituenti il forum locale per la tutela del territorio.
Ne pubblichiamo lo stralcio relativo a potature, abbattimenti, sostituzioni, perché tutti si abbia un’idea di principio sull’argomento in discussione, per rapportarla poi al caso specifico. Di seguito la parte di testoche abbiamo stralciato (in altri articoli pubblicheremo, invece, il commento in relazione alla situazione del verde urbano):
4.1 Potature
Considerato che un albero correttamente piantato e coltivato, in assenza di patologie
specifiche, non necessita di potature ricorrenti e che a seguito della potatura:
– la riduzione della superficie fogliare comporta minore disponibilità di nutrienti per
la crescita e il benessere della pianta,
– l’esposizione della corteccia dei rami più interni alla luce diretta del sole può
provocarne il surriscaldamento e il conseguente indebolimento strutturale,
– gli abbondanti germogli risultano inseriti debolmente e per questo vulnerabili al
distacco,
– le ferite dovute al taglio rendono vulnerabile la pianta all’attacco di insetti e/o
funghi patogeni,
– la riduzione della superficie fogliare comporta minore assorbimento di anidride
carbonica e al tempo stesso minore produzione di ossigeno,
– la riduzione del volume della chioma comporta la perdita di efficacia da parte della
pianta in merito all’azione tampone che esercita per la riduzione delle polveri,
l’assorbimento delle emissioni inquinanti gassose e sonore,
– la riduzione del volume della chioma comporta una minore disponibilità di siti per
la nidificazione dell’avifauna.
Pertanto, le potature delle alberature sono da considerarsi interventi di tipo
straordinario.
Premesso quanto sopra per le potature si applicano le seguenti linee guida:
A) Sugli impianti giunti a maturità sono consentiti interventi di potatura al solo
fine di:
– eliminare rami secchi, lesionati o ammalati,
– eliminare branche mal orientate,
– eliminare succhioni,
– attuare la difesa fitosanitaria,
– tutelare l’incolumità pubblica,
– rimuovere branche che risultano ostacolo alla circolazione e interferenti con elettrodotti.
B) Sui giovani impianti sono consentite e suggerite le seguenti operazioni:
– potature al trapianto,
– potature di formazione da effettuare dopo alcuni anni dalla posa a dimora e per diversi anni seconda della specie, al fine di ottenere alberi d’alto fusto con un unico asse, cioè senza biforcazioni alla maggiore altezza possibile.
C) Ogni operazione di potatura, sia in spazi pubblici che privati, è soggetta a rilascio di autorizzazione da parte del Dirigente del servizio comunale competente, corredata da una puntuale relazione da parte di tecnico competente e abilitato con cui si giustifica l’intervento per uno o più tra i motivi suddetti e le modalità di attuazione.
D) Sono ammessi tagli su branche fino a 30 cm di circonferenza ovvero diametro non superiore a 10 cm purchè netti ed eseguiti in perfetta regola. Tagli su rami aventi dimensioni superiori a quelle previste sono consentiti solo in caso di imminente situazione di pericolo.
E) La potatura deve rispettare quanto più possibile la ramificazione naturale.
F) Il volume totale della chioma eliminata nel corso di un singolo intervento non deve superare il 20% del volume iniziale.
G) Le operazioni di taglio vanno eseguite durante l’inverno, in quanto per le specie caducifoglie è visibile la struttura dell’albero e si interviene prima dello sviluppo vegetativo, oppure in estate per effettuare una potatura verde allo scopo di eliminare le doppie cime, evitando però interventi laddove fossero presenti specie nidificanti. Per interventi di rimonda del secco, su branche e rami morti e per interventi cesori su siepi e arbusti a forma obbligata, gli interventi possono essere eseguiti tutto l’anno.
H) È consigliata la disinfezione degli strumenti di taglio all’inizio e al termine dell’intervento. Si raccomanda la disinfezione delle superfici di taglio e la copertura della ferita con mastici da potatura per rami e branche aventi un diametro superiore a 10 cm.
I) Considerato che la capitozzatura (recisione del cimale e/o di tutti i rami di
un fusto arboreo):
– comporta la riduzione della chioma dell’albero per volumi superiori al 20% rispetto al volume all’inizio dell’intervento,
– riduce drasticamente il ciclo vitale della pianta,
– favorisce l’insorgenza di patologie del legno,
– snatura la forma della chioma,
– riduce drasticamente il valore ornamentale della pianta,
– riduce sensibilmente la disponibilità di siti idonei alla
nidificazione dell’avifauna, non è consentita, salvo, ove necessario, per il mantenimento di forme obbligate per le alberature le cui chiome siano state già trattate in precedenza con tale tipo di intervento.
4.2 Abbattimenti
Per abbattimento si intende la eliminazione di un esemplare arboreo e/o arbustivo o di una alberatura a cui non segue l’impianto di altrettanti elementi nello stesso sito; in caso
contrario l’intervento si definisce sostituzione ed è regolamentato al punto 4.3.
Premesso quanto sopra, per gli abbattimenti si applicano le seguenti linee guida:
A) Per ogni abbattimento effettuato devono essere impiantati uno o più
esemplari arborei che per volume della chioma mantengano almeno
costante il patrimonio verde esistente in città.
B) Ogni abbattimento di alberi vivi, deperienti, di comprovata instabilità fisica
o morti, in aree pubbliche e/o private, è subordinato al nulla osta rilasciato dal Dirigente del servizio comunale competente corredato da puntuale relazione da parte di tecnico abilitato in materia botanica e ambientale nella quale si specificano le comprovate motivazioni dell’intervento. A tale prescrizione sono assoggettati anche gli abbattimenti necessari per l’attuazione degli strumenti urbanistici e per la realizzazione di opere
pubbliche.
C) Non possono essere abbattuti i singoli alberi, le alberature, gli arbusti e le siepi, anche fruttiferi, che, a seguito del censimento del patrimonio verde urbano, pubblico e privato, per vetustà, rarità, valore culturale, caratteristiche paesaggistiche o altre caratteristiche che lo rendono di particolare pregio, siano riconosciuti a livello comunale con specifico atto deliberativo di Giunta Comunale. In questi casi l’abbattimento è consentito
solo per morte della pianta, stretta necessità e straordinarietà.
D) Salvo casi di pericolo imminente, gli abbattimenti di alberi non possono
effettuarsi nel periodo di riproduzione dell’avifauna (marzo – agosto).
4.3 Sostituzioni
Per sostituzione si intende l’abbattimento di un isolato elemento arboreo e/o arbustivo o
l’abbattimento di un singolo o più elementi di una alberatura o di una intera alberatura, a
cui segue necessariamente il reimpianto.
Premesso quanto sopra per le sostituzioni si applicano le seguenti linee guida:
A) Ogni sostituzione, in aree pubbliche e/o private, è subordinata al nulla osta rilasciato dal Dirigente del servizio comunale competente corredato da puntuale relazione da parte di tecnico abilitato in materia botanica e ambientale nella quale si specificano le comprovate motivazioni dell’intervento.
B) Le sostituzioni sono consentite solo nei casi di danneggiamento e/o comprovata instabilità fisica e morte della pianta o in casi di stretta necessità al fine di garantire l’ordine pubblico e la tutela dell’incolumità dei cittadini.
C) Per sostituzione di elementi all’interno di alberature stradali, le nuove piante dovranno essere messe a dimora nel rispetto della specie, della varietà e dell’età delle altre piante del filare.
D) Le sostituzioni di alberi non possono effettuarsi nel periodo di riproduzione dell’avifauna (marzo – agosto).
E) Non sono oggetto di sostituzione quelle piante che, a seguito del censimento del patrimonio verde urbano, pubblico e privato, per vetustà, rarità, valore culturale, caratteristiche paesaggistiche o altre caratteristiche siano riconosciute di particolare pregio con specifico atto deliberativo di Giunta Comunale. In questi casi l’abbattimento è consentito solo per morte della pianta, stretta necessità e straordinarietà.
F) Per la sostituzione è prescritto l’uso di materiale vivaistico, certificato ed esente da virus, di circonferenza non inferiore alle seguenti misure:
– circonferenza minima cm 20 per piante di 1° grandezza;
– circonferenza minima cm 15 per piante di 2° grandezza;
– circonferenza minima cm 10 per piante di 3° grandezza.
4.4 Nuovi Impianti
A) Per i nuovi impianti si prescrive l’uso di materiale vivaistico, certificato ed esente da virus, di circonferenza non inferiore alle seguenti misure:
– circonferenza minima cm 20 per piante di 1° grandezza;
– circonferenza minima cm 15 per piante di 2° grandezza;
– circonferenza minima cm 10 per piante di 3° grandezza.
B) Gli impianti di nuove alberature stradali saranno realizzati nel rispetto delle distanze e dei limiti di sicurezza imposti dalle vigenti norme del Codice della strada.
C) Il tipo di alberatura da impiantare per nuovi viali è in funzione della larghezza del relativo marciapiede secondo il seguente schema:
– alberi di 1° grandezza per marciapiedi di larghezza superiore a 5 metri;
– alberi di 2° grandezza per marciapiedi di larghezza tra 4 e 5 metri;
– alberi di 3° grandezza per marciapiedi di larghezza tra 3 e 4 metri;
– arbusti e piccoli alberi di larghezza inferiore a 3 metri.
D) In caso di alberature lungo un viale, per ogni pianta deve essere garantita una superficie libera non inferiore alle seguenti dimensioni:
– 9 mq. per piante di prima grandezza;
– 4,50 mq. per piante di seconda grandezza;
– 3 mq. per piante di terza grandezza e piccoli alberi.
E) La scelta delle essenze arboree ed arbustive per i nuovi impianti dovrà tener conto della loro durata media, sia funzionale che estetica, del contesto climatico, della diversificazione delle specie al fine di incrementare la biodiversità non solo floristica ma anche della fauna in ambito urbano. L’allegato fornisce suggerimenti utili a orientare la scelta delle specie.
F) Per i nuovi impianti nel breve periodo si prescrive l’irrigazione e il controllo delle infestanti. In quest’ultimo caso non è consentito l’uso di erbicidi.
4.5 Aree di pertinenza
Per area di pertinenza delle alberature si intende la proiezione della chioma, avente per
centro il fusto dell’albero. Il suo raggio è in funzione dello sviluppo della chioma e delle
radici.
In base ai diversi ordini di grandezza si possono così individuare le seguenti aree di
pertinenza:
– 6 metri di raggio (piante 1° grandezza);
– 4 metri di raggio (piante 2° grandezza);
– 2 metri di raggio (piante 3° grandezza).
Premesso quanto sopra per le aree di pertinenza si applicano le seguenti linee guida:
A) L’area di pertinenza può essere interessata da posa di pavimentazione purchè sia garantita una superficie libera a terreno nudo, pacciamata, inerbita, impiantata con specie vegetali tappezzanti o eventualmente interessata da pavimentazione permeabile (autobloccanti forati, griglie in ferro o in ghisa, ecc.) per un’area circostante il fusto non inferiore a:
– 10 mq. (piante 1° grandezza);
– mq. (piante 2° grandezza);
– 4 mq. (piante 3° grandezza).
B) I valori prescritti nel precedente punto A saranno considerati sia in caso di progettazione di nuovi impianti che nel caso di alberature già esistenti. In quest’ultimo caso è necessario verificare se è rispettata l’area di pertinenza ed in caso contrario provvedere con interventi atti al loro adeguamento, il più possibile conforme ai valori suddetti.
4.6 Difesa fitosanitaria
Allo scopo di salvaguardare il patrimonio vegetale è obbligatorio prevenire la diffusione
delle principali malattie e dei parassiti animali e vegetali, che possano diffondersi nell’ambiente e creare danni al verde pubblico e/o privato.
A) Per la lotta contro i parassiti sono privilegiate le misure indirette, ovvero di tipo preventivo, da attuarsi attraverso:
– scelta di specie adeguate e impiego di piante sane nel caso di nuove piantumazioni;
– difesa delle piante da danneggiamenti;
– adeguata preparazione dei siti di impianto;
– rispetto delle aree di pertinenza indicate dalle presenti linee guida;
– l’eliminazione o la riduzione al minimo degli interventi di potatura.
B) Nei casi in cui sia indispensabile il ricorso a trattamenti con prodotti
chimici si dovranno scegliere sostanze quanto più possibile rispondenti alle
seguenti caratteristiche:
– registrazione in etichetta per l’impiego su verde ornamentale e nei confronti delle avversità
– indicate;
– efficacia nella protezione delle piante ornamentali;
– assenza di fitotossicità o di effetti collaterali per le piante oggetto del trattamento;
– bassa tossicità per l’uomo e per gli animali superiori;
– scarso impatto ambientale, in rapporto soprattutto alla selettività nei confronti delle
– popolazioni di insetti utili.
C) I trattamenti con prodotti chimici non devono essere eseguiti durante il periodo di fioritura delle piante.
D) Le dosi di impiego e le modalità di distribuzione dei prodotti dovranno essere tali da limitare la dispersione dei principi attivi nell’ambiente (macchine irroratrici efficienti, assenza di vento, ecc.).
E) In relazione al prodotto impiegato può essere necessario delimitare con mezzi ben evidenti le zone di intervento; per prevenire l’accesso a non addetti ai lavori è comunque sempre opportuno effettuare i trattamenti, per quanto possibile, nelle ore di minore transito.
F) L’installazione di nidi artificiali per uccelli insettivori è ritenuto metodo utile al fine di contribuire al contenimento biologico degli insetti fitofagi, nonché per produrre effetti positivi sulla componente faunistica dell’ecosistema.
G) Salvo quanto previsto dalle presenti linee guide, si applica la normativa vigente in materia di difesa fitosanitaria.
4.7 Difesa delle aree incolte
A) All’interno delle aree incolte è vietato:
– incendiare e diserbare il suolo;
– eliminare la vegetazione spontanea da fossi, canali e aree di raccolta delle acque pluviali;
– tagliare indiscriminatamente la vegetazione, salvo il caso di contenimento ed eliminazione
– di quella infestante;
– abbattere o danneggiare esemplari arborei, salvo quanto previsto dalle presenti linee guida.
4.8 Giardini storici e alberi di pregio
Per giardino storico si intende una composizione architettonica e vegetale che, dal punto di vista storico, culturale e artistico, presenta un interesse pubblico; come tale è considerato (ai sensi della Carta di Firenze) un monumento vivente da salvaguardare.
Premesso quanto sopra ai giardini storici si applicano le seguenti linee guida:
A) I giardini storici devono essere identificati e censiti attraverso l’apposito inventario del patrimonio di verde pubblico e privato ricadente nel centro abitato, comprese le periferie urbane.
B) Ogni intervento su un giardino storico deve essere volto alla conservazione dell’identità architettonica, della composizione e della struttura delle specie vegetali esistenti, in particolare ogni sostituzione di alberi, arbusti e/o siepi deve orientarsi verso il mantenimento delle specie originarie.
C) Ogni intervento su un giardino storico richiede cure da parte di personale altamente qualificato e specializzato.
D) Ogni intervento o progetto di manutenzione straordinaria o di restauro conservativo di un giardino storico deve essere autorizzato dal Dirigente del servizio comunale competente e deve essere giustificato da una puntuale relazione da parte di tecnico abilitato in materia botanica e ambientale. In questi casi, prima della approvazione del singolo intervento e/o del progetto, devono essere sentite le associazioni ambientaliste che operano sul territorio comunale.
Per alberi di pregio si intendono i singoli alberi, le alberature, gli arbusti e le siepi, anche fruttiferi, che, a seguito del censimento del patrimonio verde urbano, pubblico e privato, per vetustà, circonferenza del tronco, rarità, valore culturale, caratteristiche paesaggistiche o altre caratteristiche, siano riconosciuti a livello comunale con specifico atto deliberativo di Giunta Comunale.
Nella tabella seguente sono riportate le misure minime di circonferenza per specie:
SPECIE CIRCONFERENZA (cm)
SPECIE
|
CIRCONFERENZA (cm)
|
Terebinto, Lentisco, Fillirea, Alaterno, Biancospino e Corbezzolo
|
100
|
Albero di Giuda, Alloro, Gelso
|
150
|
Sorbo domestico, Olmo campestre, Robinia spp. Tasso, Cipresso spp.
|
250
|
Leccio, Roverella, Fragno, Bagolaro, Carrubo, Olivo, Pino domestico, Pino d’Aleppo, Cedro
|
300
|
Platano e Tiglio
|
350
|
Premesso quanto sopra per gli alberi di pregio si applicano le seguenti linee guida:
A) Gli alberi di pregio devono essere identificati e censiti attraverso l’apposito inventario del verde pubblico e privato ricadente nel centro abitato, comprese le periferie urbane, secondo i criteri sopra citati e che sono parte integrante della definizione stessa di albero di pregio.
B) Ogni intervento di potatura, abbattimento e sostituzione di alberi di pregio individuati come sopra è subordinato al rilascio di nulla osta da parte del Dirigente del servizio comunale competente corredato da puntuale relazione da parte di tecnico abilitato in materia botanica e ambientale nella quale si specificano le comprovate motivazioni dell’intervento.
4.9 Sanzioni
A) Le inadempienze alle presenti linee guida per la gestione del verde urbano
sono soggette a sanzione pecuniaria.
B) L’ammontare delle sanzioni deve essere previsto da apposite ordinanze
sindacali e diversificato in funzione del tipo e gravità della violazione.
C) L’accertamento delle violazioni e l’applicazione delle sanzioni è affidato
agli agenti di polizia municipale nonché al personale anche di altri enti che
rivesta la qualifica di agente di polizia giudiziaria.
D) Tutti gli importi derivanti dalle sanzioni dovranno essere introitati in
apposito capitolo del bilancio e il loro uso è vincolato ad interventi sul
verde pubblico e recupero ambientale.
ALLEGATI
Elenco di specie arboree ed arbustive consigliate
Nome comune
|
Nome scientifico
|
Tipologia di impiego
|
Abete
|
Abies spp.
|
Giardini, piazze
|
Acero campestre
|
Acer campestre
|
Giardini, piazze
|
Bagolaro
|
Celtis australis
|
Giardini, piazze, viali, parcheggi
|
Carpino nero
|
Ostrya carpinifolia
|
Giardini, piazze
|
Cedro
|
Cedrus spp.
|
Giardini, piazze
|
Cipresso comune
|
Cupressus sempervirens
|
Giardini, piazze
|
Gelso bianco
|
Morus alba
|
Giardini, piazze
|
Gelso nero
|
Morus nigra
|
Giardini piazze
|
Ippocastano
|
Aesculus hippocastanus
|
Giardini, piazze, viali
|
Leccio
|
Quercus ilex
|
Giardini, piazze, viali, parcheggi
|
Magnolia
|
Magnolia grandiflora
|
Giardini, piazze
|
Olmo comune
|
Ulmus minor
|
Giardini, piazze, viali, parcheggi
|
Orniello
|
Fraxinus ornus
|
Giardini, piazze
|
Palme
|
Palmaceae
|
Giardini, piazze
|
Pino d’Aleppo
|
Pinus halepensis
|
Giardini, piazze
|
Pino da pinoli
|
Pinus pinea
|
Giardini, piazze
|
Pioppo bianco
|
Populus alba (maschio)
|
Giardini, piazze, viali, parcheggi
|
Pioppo cipressino
|
Populus nigra var. italica
|
Giardini, piazze
|
Pioppo nero
|
Populus nigra
|
Giardini, piazze, viali, parcheggi
|
Pioppo tremolo
|
Populus tremula
|
Giardini, piazze
|
Platano
|
Platanus hybrida
|
Giardini, piazze, viali, parcheggi
|
Robinia
|
Robinia pseudoacacia var. umbraculifer
|
Giardini, piazze, viali
|
Roverella
|
Quercus pubescens
|
Giardini, piazze, viali, parcheggi
|
Sughera
|
Quercus suber
|
Giardini, piazze
|
Tasso
|
Taxus baccata
|
Giardini, piazze
|
Tiglio
|
Tilia spp.
|
Giardini, piazze, viali, parcheggi
|
Nome comune
|
Nome scientifico
|
Tipologia di impiego
|
Agazzino
|
Pyracantha coccinea
|
Giardini, piazze, siepi
|
Albero di giuda
|
Cercis siliquastrum
|
Giardini, piazze, viali, parcheggi
|
Alloro
|
Laurus nobilis
|
Giardini, piazze, siepi
|
Biancospino
|
Crataegus spp.
|
Giardini, piazze, siepi
|
Bosso
|
Buxus sempervirens
|
Siepi
|
Catalpa
|
Catalpa bignonioides
|
Giardini, piazze, viali, parcheggi
|
Corbezzolo
|
Arbutus unedo
|
Giardini, piazze
|
Cotognastro
|
Cotoneaster spp.
|
Giardini, piazze, siepi
|
Eleagno
|
Eleagnus spp.
|
Giardini, piazze, siepi
|
Fillirea
|
Phyllirea spp.
|
Giardini, piazze, siepi
|
Ginestra di Spagna
|
Spartium junceum
|
Giardini, piazze
|
Ibisco
|
Hibiscus spp.
|
Giardini, piazze, viali
|
Lagerstroemia
|
Lagerstroemia indica
|
Giardini, piazze, viali
|
Lauroceraso
|
Prunus laurocerasus
|
Giardini, piazze, siepi
|
Lentisco
|
Pistacia lentiscus
|
Giardini, piazze
|
Ligustro
|
Ligustrum vulgare
|
Giardini, piazze, siepi
|
Lillà
|
Syringa vulgaris
|
Giardini, piazze
|
Melograno
|
Punica granatum
|
Giardini, piazze, viali
|
Mirto
|
Myrtus communis
|
Giardini, piazze
|
Nocciolo
|
Corylus avellana
|
Giardini, piazze
|
Oleandro
|
Nerium oleander
|
Giardini, piazze
|
Palma nana
|
Chamaerops humilis
|
Giardini, piazze
|
Rosa
|
Rosa sp.
|
Giardini, piazze
|
Salice piangente
|
Salix babylonica
|
Giardini, piazze
|
Susino di Pissard
|
Prunus cerasifera var. pissardii
|
Giardini, piazze, viali
|
Teucrio
|
Teucrium fruticans
|
Giardini, piazze, siepi
|
Tuia
|
Thuja spp.
|
Giardini, piazze
|
Viburno
|
Viburnum spp.
|
Non ho capito cosa pensano dell’intervento sugli alberi del giardino storico di Villa Garibaldi.
Ora serve una sintesi.