“È un Grazie a Pasquale D’Arcangelo quello che, in modo sentito, questo premio rappresenta”. Sono queste le parole di esordio dell’avvocato Elio Michele Greco, presidente della Fondazione Culturale Nuove Proposte, impegnata da quarant’anni nell’organizzazione di eventi che puntano a ricordare grandi personalità. Le manifestazioni che Nuove Proposte organizza hanno fine propositivo e mirano a portare all’attenzione del pubblico tematiche del passato ma pur sempre attuali perché evolute nel corso del tempo. È quello che accadrà oggi 9 novembre, presso la sala consiliare del Palazzo Ducale di Martina Franca in occasione della seconda edizione del “Premio Anchise”. Il premio nasce nel ricordo di Giovanni Chisena, eccellente avvocato della città nonché giornalista sportivo che utilizzava lo pseudonimo Anchise, nome ottenuto mediante metatesi dal suo stesso cognome. La presidenza del premio è oggi affidata a Tonio Messia, primo premiato dello scorso anno che ha voluto segnalare la figura di D’Arcangelo quale importante personalità del giornalismo odierno locale. Greco ci spiega che “Nuove Proposte ha colto con grande entusiasmo il suggerimento di Messia ritenendo D’Arcangelo una persona di spessore, capace di ben operare in ambito giornalistico nell’interesse della collettività. Egli si è sempre preoccupato principalmente del territorio e di portare in luce le notizie, le storie e lo sport che la realtà cittadina offriva e offre a tutt’oggi. Non dimentichiamo poi il suo impegno culturale che da circa quarant’anni svolge in qualità di addetto stampa per il Festival della valle d’Itria, ruolo non da poco considerando l’eco che la manifestazione ha sul territorio nazionale e internazionale”. D’Arcangelo, figlio d’arte, cresce a stretto contatto con una quotidianità che presto sarebbe diventata il suo futuro, in una famiglia dove il papà, il noto Lorenzo D’Arcangelo definito capostipite della nuova generazione giornalistica, è uomo dai grandi ideali e progetti, maestro al tempo dello stesso Giovanni Chisena. Lorenzo fu uno dei fondatori del Corriere del giorno, testata che nell’immediato dopoguerra rappresentava un punto di riferimento dell’informazione del territorio. Prosegue ancora Greco “Non è la prima volta che la fondazione si preoccupa di ringraziare simbolicamente D’Arcangelo, è già accaduto in precedenza a Spoleto in occasione del Festival dei due Mondi e una volta durante un Festival della valle d’Itria. Il suo ruolo è oggi fondamentale grazie alla collaborazione con la Gazzetta del Mezzogiorno,con la quale il D’Arcangelo interagisce da decenni, testata giornalistica che ha fatto la storia del sud. A lui e al suo modo di porsi e di esternare le proprie congetture noi dobbiamo dire Grazie e sarà il Premio Anchise il giusto momento per farlo”. Non a caso la laudatio del personaggio sarà tenuta dallo stesso direttore della Gazzetta del Mezzogiorno Giuseppe De Tomaso, alla presenza del sindaco Franco Ancona, dell’assessore alla cultura Antonio Scialpi e di Stefano Coletta, assessore allo sport. Per l’evento sono state invitate rappresentative delle scuole della città, in molte di esse viene redatto un giornalino e quindi accostare questa realtà ai giovani potrebbe esser il modo migliore per perfezionare e stuzzicare la loro voglia di scrivere. Incontrando il premiato con parole semplici ci spiega che “Martina necessità di gente capace di cogliere le emozioni che nel campo, negli spogliatoi emergono, la storia vera degli sportivi e non la banale cronaca di una partita che è lampante agli occhi del lettore che segue l’incontro. Si avverte la necessità di raccontare per appassionare chi sfoglia le pagine dello sport, non solo alla disciplina, ma allo sportivo, al suo vissuto. Le nuove leve consumano però le proprie energie rintracciando e descrivendo l’accaduto con troppa superficialità, per ogni disciplina sportiva occorre per prima cosa una vera padronanza della stessa perché è fondamentale conoscere fin in fondo ciò di cui si parla. Occorre educare il pubblico, lavoro che spetta al giornalista il quale si riveste del pesante compito di non criticare, di non ridurre il proprio operato al giudizio affrettato di un <<mi piace>> in un social network, ma scrivere per creare un dibattito, un argomento. Personalmente mi sono battuto a lungo per poter realizzare la pagina della Valle d’Itria all’interno della gazzetta e oggi questa scelta indiscutibilmente coraggiosa ha permesso a Martina e ai comuni limitrofi di porsi in evidenza nel territorio. Il vero segreto del giornalista risiede nel saper cogliere i veri contenuti poiché sono quelli che fanno la differenza, sia che si tratti di uno sfogliabile cartaceo, sia che si legga qualcosa su di uno dei notiziari on line. Il giornalista deve avere la capacità, soprattutto in ambito sportivo, di cogliere le sensazioni, gli umori, le emozioni, mettendo in evidenza le doti di cui si dispone nel raccontare l’accaduto, carpendo gli aspetti umani dello sportivo, questa è la vera indole del buon giornalista se non si riesce a far questo consiglierei un’altra professione. La città è diventata, grazie anche alla presenza di svariate testare cartacee e virtuali, palestra dell’attività della scrittura, ma per ottenere migliori risultati e salire quel gradino che ci distingue dai tanti occorre studiare e migliorarsi sempre”. L’elemento fondamentale per lo sviluppo e la crescita professionale risiede per D’Arcangelo nella formazione, in questo non possiamo che esser concordi con lui, per questo motivo si è avviato un progetto nelle scuole che permetta l’incontro dei giornalisti con i ragazzi scovando talenti che possano nel tempo migliorare e avvicinarsi alla professione di giornalista. Ottima iniziativa che si spera possa presto portare alla ribalta i “cadetti delle penne”, nel frattempo, a tutti coloro e ai lettori appassionati, estendiamo l’invito a partecipare alla celebrazione del Premio Anchise, un pezzo di storia rintracciato tra le parole di un articolo di giornale nel caro ricordo del maestro Giovanni Chisena.
Evelina Romanelli