Presentato al Palazzo Ducale il 36° numero di Riflessioni di Umanesimo della Pietra: un annuario che raccoglie in sé saggi di una dozzina di studiosi che variano, come sempre, nei temi, pur rimanendo sempre attenti e attaccati al nostro territorio. Si va da un excursus sulle costruzioni in pietra e sulle forme dei trulli documentate nel settecento fino a riflessioni sull’ambiente e sulle masserie: spunti di storia e visioni di un ambiente che è ormai radicalmente cambiato nel corso degli ultimi decenni.
Proprio per i cambiamenti del territorio si legge, nell’introduzione a cura di Domenico Blasi, un accenno al Piano paesaggistico: un piano che «pur con le sue mancanze, pur con le sue imperfezioni è uno strumento che dobbiamo tenerci caro perché è il primo di questo genere mai fatto in Puglia» afferma il direttore della rivista culturale. Del resto, come ha ricordato l’assessore alla cultura Antonio Scialpi nella sua introduzione, i saggi di Umanesimo sono stati acquisiti dal politecnico di Bari come informazioni utili e preziose per la conoscenza del territorio e l’estensione dei piani di tutela paesaggistica.
Il lavoro che svolge ormai da trentasei anni Umanesimo della pietra permette di notare il cambiamento di questo territorio negli ultimi decenni: dalle prime battaglie in difesa dei trulli, che fino agli anni ’70 erano abbattuti come simbolo di povertà e arretratezza per erigere in loro vece anonime ma moderne villette si va adesso alla spinta verso il recupero di storia e tradizioni, di documenti e studi, luoghi e aree da tutelare.
«La nostra terra» ha affermato l’assessore Scialpi «ha delle meraviglie uniche, e il nostro compito, di tutti i cittadini e degli operatori culturali come Umanesimo della pietra, deve essere quello di preservare queste meraviglie e di viverci insieme, con più coscienza e consapevolezza».
Daniele Milazzo