“… Di affidare alla Ditta Sud Lavorazione con sede in Via Cisternino 198, 74015 Martina Franca, P. IVA: 00430260737, – individuata ai sensi dell’art. 6, comma 1 lett. a) del “Regolamento Comunale per forniture, servizi e incarichi esterni in economia”, approvato con Delibera del Commissario Straordinario n. 217 del 24.11.2011 – la fornitura e posa in opera di n. 10 zanzariere a pannello fisso in alluminio di colore argento delle dimensioni di cm. 78 x 148 e una riparazione di zanzariera a catena mis. 108 x 280, per l’importo complessivo pari ad € 532,40 di cui: € 440,00 per imponibile ed € 92,40 per IVA al 21%”. Eccetera.
Questo è scritto nella determina dirigenziale dell’ufficio tecnico comunale di Martina Franca, adottata il 19 settembre 2013.
Il preventivo è stato anche presentato, l’1 luglio, da quell’azienda, e nella narrativa del provvedimento comunale si è detto di procedere “per le vie brevi”. Insomma, in piena estate, per fronteggiare le zanzare, ci si è sbrigati. Oggi.
Già, perché oggi è stato pubblicato in albo pretorio online del Comune di Martina Franca questo provvedimento, conclusosi nel suo iter col visto di legittimità contabile il 24 settembre. Ora, sarebbe anche più grave se si fossero affidati formalmente lavori già compiuti, dunque c’è da pensare (e sperare) che non sia andata così. E se non è andata così, allora, si sono affidati i lavori di fornitura e posa in opera di zanzariere in autunno. Peccato che quelli dell’asilo nido “Primavera” (sapete, quei posti frequentati dai bambini in età fra zero e tre anni, delicati come la carta velina) avevano il problema d’estate e avevano fatto la richiesta prima dell’estate.
Ma, che vi piaccia o no, per noi di palazzo ducale, noi del rinnovamento, le zanzare si combattono in autunno, così a Natale non danno fastidio. Siamo così bravi, così efficienti, e c’è sempre questa lamentela, è un continuo, non se ne può più. Vi abbiamo liberati dalle zanzare per Natale, vi pare poco? Dovreste ringraziarci.
That’s Martina (ahinoi).
(a. q.)
Con tutto il rispetto….vi leggo constantemente,ma ho notato una cosa…..l’altro giorno c’è stato un suicidio del titolare di un bar,oggi purtroppo un altro ragazzo….l’ho letto da altre testate….come mai???…..è una scelta non parlarne?scusate ancora…
Grazie per il suo intervento. Sì, la nostra è una scelta precisa. Eravamo lì in due, della nostra testata. Saputo il motivo siamo andati via immediatamente. Mi rendo conto che ci sono situazioni sociali che dovrebbero indurre a riflettere e sinceramente non ho ancora bene individuato la maniera più delicata e rispettosa per farlo, ed è per questo che ciò ancora non è avvenuto. Ma parlare di queste vicende, secondo me, rappresenta anche una rischiosa maniera di alimentare, sia pure inconsciamente intendiamoci, una emulazione. Noi, tutti noi dei giornali, abbiamo un pubblico indistinto e bisogna tenere conto, per quanto è possibile, delle sensibilità di tutti. Nei decenni scorsi si iniziò a parlare di vicende analoghe a quelle da lei citate, che avvenivano nelle caserme italiane. Più se ne parlava, più accadeva. Ci fu un patto fra gentiluomini, comprendente anche e soprattutto i giornali; la comunicazione terminò, il fenomeno terminò. L’argomento è estremo. Io non contesto chi ne parla ma io non ne parlo, se non quando avrò compreso il modo più adeguato per trattarlo in chiave sociale e non secondo i singoli accadimenti. (agostino quero)
grazie..molto chiaro,come sempre…mi scusi ancora.
Rispetto la vostra decisione ma non la condivido.
Forse è vero che ci sia un fenomeno di emulazione, ma se ciò avvenisse non si potrebbe dare certamente la colpa a chi informa.
Grazie per il suo intervento. Sì, qui non credo che sbagli chi pubblichi. Noi scegliamo di non pubblicare queste notizie, ovviamente fin qundo rimangono strettamente racchiuse nel fatto. (agostino quero)