Arrestato ieri pomeriggio, dai Carabinieri di Mottola, un pregiudicato 40enne brindisino, reo di alcune rapine in gioiellerie della cittadina tarantina. Ad incastrarlo, la tarantola tatuata sul lato sinistro del collo

Arrestato ieri pomeriggio un pregiudicato 40enne brindisino accusato di aver compiuto alcune rapine a Mottola. G.R. è stato riconosciuto anche attraverso la dettagliata descrizione fatta da una delle commesse di una gioielleria sita nel centro di Mottola, che aveva subito una rapina lo scorso settembre. La commessa aveva raccontato di un uomo con un “marcato accento brindisino” ed un tatuaggio a forma di tarantola sul lato sinistro del collo. Tutti i dettagli dell’operazione nella nota stampa diffusa dal Comando Provinciale dei Carabinieri:

Nel pomeriggio ieri, i Carabinieri della Stazione di Mottola, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di G. R., 40enne, pregiudicato di Brindisi, con le accuse di rapina aggravata in concorso, ricettazione e detenzione e porto illegale di arma da fuoco. Questi i fatti. Il 7 settembre 2013, verso le ore 17.45, due individui armati di pistola, irrompevano all’interno di una gioielleria del centro di Mottola e, sotto la minaccia dell’arma, si facevano consegnare dall’unica commessa presente, numerosi preziosi, del valore di oltre 60.000 euro, dandosi poi alla fuga, a bordo di un’autovettura condotta da un terzo complice, recante una targa risultata oggetto di furto, non prima, però, di avere asportato il registratore dell’impianto di videosorveglianza dell’esercizio.

Nella circostanza, la vittima veniva immobilizzata mediante l’utilizzo di fascette in plastica e, nelle concitate fasi della rapina, addirittura uno dei malviventi esplodeva un colpo di pistola, che – fortunatamente – colpiva una vetrina del negozio, infrangendola. Sul posto giungevano tempestivamente i Carabinieri della locale Stazione che, coadiuvati dai colleghi dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Massafra, procedevano ai rilievi del caso e alla raccolta delle dichiarazioni di testimoni, prima fra tutte, della commessa, ancora in stato di shock.

L’accurata descrizione di uno dei rapinatori permetteva, anche in assenza delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza, di risalire con certezza alla sua identità. Il malvivente veniva, infatti, descritto con particolari individualizzanti, costituiti dalla marcata inflessione dialettale brindisina e dalla presenza di un tatuaggio sul lato sinistro del collo, raffigurante una tarantola. La donna aggiungeva che quel soggetto, qualche giorno prima della rapina, si era presentato presso la gioielleria, con l’evidente fine di compiere un preliminare sopralluogo, e dopo avere visionato alcuni anelli, ne sceglieva uno con brillanti, lasciando finanche una somma di denaro in acconto.

Proprio su questi ultimi aspetti si concentrava l’attenzione degli inquirenti, che avviavano da subito una complessa ricerca di tutte i pregiudicati per rapina, di origine brindisina nonché un’analisi approfondita di tutti gli eventi caratterizzati dal medesimo “modus operandi”. Infatti, i Carabinieri venivano a conoscenza che il 19 ottobre 2013, in Brindisi, era stato tratto in arresto un soggetto, responsabile di una rapina in danno di una gioielleria del luogo, le cui caratteristiche somatiche, al pari delle modalità esecutive dell’atto criminoso, apparivano fortemente compatibili con quelle descritte dalla commessa del negozio di Mottola. Veniva così identificato e riconosciuto G. R., anche per il particolare tatuaggio, a forma di tarantola, che questi recava sulla parte sinistra del collo. Per questo, i Carabinieri di Mottola, dopo avere raccolto con accuratezza tutti gli elementi indiziari a carico del prevenuto, hanno comunicato gli esiti alla Procura di Taranto, tanto che il P.M. titolare delle indagini, Dott. Remo Epifani, ha richiesto e ottenuto dal G.I.P., Dott.ssa Valeria Ingenito, un’ordinanza di custodia cautelare, poi eseguita presso la casa circondariale di Brindisi, dove il G. si trova tuttora ristretto, in relazione alla rapina commessa presso quel capoluogo, lo scorso 19 ottobre. Sono in corso ulteriori indagini finalizzate all’individuazione dei complici nell’evento criminoso.

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