Nel documento redatto e diffuso dall’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno si leggono tantissime informazioni riscontrabili anche a Martina
E’ stato presentato questa mattina, a Roma, il Rapporto SVIMEZ 2013, dal quale emergono forti rischi di desertificazione industriale per il Mezzogiorno, con conseguente rischio di povertà per le regioni del sud Italia. Nel documento redatto e diffuso dall’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno si leggono tantissime informazioni riscontrabili anche a Martina: un calo del PIL del 3,2%, la diminuzione del 4,8% dei consumi delle famiglie, -8,6% di investimenti, una recessione continua anche nel 2013 che dovrebbero portare ad un’ulteriore perdita di posti di lavoro.
Entrando nel dettaglio e nell’analisi dei dati regione per regione, si legge che in Puglia il PIL 2012 è sceso del 3% rispetto all’anno precedente, con un PIL pro capite di 17.246,5 euro. Negativo anche il rapporto tra tasso di natalità e tasso di mortalità: 8,6 il primo e 9 il secondo. Sono state 33.348 le ore di Cig totale per l’attività manifatturiera, mentre il tasso di disoccupazione totale è del 15,7 (oscillante tra il 14 maschile ed il 18,7 femminile), con una percentuale del 33,2% di neet (chi non studia e non lavora) tra i 15 e 34 anni sulla popolaione di età corrispondente.
Preoccupanti anche le percentuali di distribuzione dei redditi, povertà e benessere: l’1,4% delle famiglie residenti in Puglia percepiscono meno di 6.000 euro l’anno, il 7,9% meno di 12.000 euro l’anno e ben il 42,3% la percentuale di famiglie monoreddito. Il rapporto si chiude con i dati relativi al numero di impianti fotovoltaici ed eolici nel 2012: 16.571 (il 3,5% su totale nazionale) i primi, 724 (l’11,8% del totale nazionale) i secondi.
Posti questi dati, la SVIMEZ ritiene che “un’azione coordinata e vigorosa per favorire la rigenerazione urbana può rappresentare un driver per le politiche di sviluppo”. Tale azione potrebbe effettuarsi attraverso “un’Agenzia specifica per la rigenerazione urbana, quale coordinamento di un’attività di assistenza strategica, procedurale e tecnica vicina ai problemi del territorio ma indipendente da logiche localistiche”