Memoria ed Oblio. Una partita a scacchi. È il titolo della Lectio magistralis che il decano dei filosofi italiani, Remo Bodei, terrà a Martina Franca venerdì 15 marzo, alle ore 18.00, nella Sala degli Uccelli di Palazzo Ducale. Per chi non lo conoscesse, Remo Bodei è non solo un filosofo ma anche un docente dell’Università di Los Angeles, docente emerito all’Università di Pisa, coordinatore scientifico del Festival di Filosofia Moderna e ha al suo attivo molti altri titoli che sarebbe troppo lungo enumerare. Il filosofo Remo Bodei, che da oltre un ventennio si occupa della ‘geometria delle passioni’ proporrà una vero e propria partita a scacchi, dove sul piano bianco e nero si affronteranno due passioni contrapposte: la Memoria e l’Oblio. La posta in gioco sarà l’identità collettiva, quella di un popolo, di un gruppo, di una famiglia. Per Bodei, infatti, « dopo ogni grande discontinuità nella storia, dopo ogni trauma, la caduta di un regime politico, una catastrofe naturale, succede che la maggior parte degli uomini sembra non solo dimenticare il proprio passato, ma trasformarlo. Finito un regime, non c’è più nei suoi confronti quella lealtà che si vedeva prima anche da parte di chi ne otteneva dei benefici; passata una tragedia, succede che i vecchi e i giovani non abbiano gli stessi ricordi e questo dà luogo ad una grande malinconia, perché se guardiamo indietro alla storia umana, vedremo che innumerevoli sono le fedi politiche e religiose che sono tramontate, le città distrutte, le lingue morte sono più numerose delle lingue vive e di fronte a questo paesaggio di rovine, viene un senso di sofferenza che, soltanto per sintonizzarvi con esso, posso esprimere con le parole di un poeta cinese, che era figlio di un imperatore, che torna a visitare la sua città devastata dai nemici». Memoria necessaria, dunque, ma anche desiderio di oblio: si celebra la giornata della memoria, ma si rasano le effigi fasciste dai palazzi in una sorta di damnatio memoriae come quando gli antichi romani cancellarono le epigrafi di Nerone dopo la sua morte. Per il filosofo cagliaritano “l’oblio è una sorta di sottoalimentazione o di cessata alimentazione della memoria ufficiale”, paragonata a « una vecchia locomotiva a vapore, che rappresenta la memoria collettiva, che continua ad esistere soltanto quando si gettano palate di carbone o di legna nella caldaia». La conclusione ideale, per Remo Bodei, è presentata in un punto mediano: «non bisogna fare impallidire i ricordi troppo presto, ma non bisogna nemmeno essere queste vestali della memoria per cui le cose non cambiano, se no la storia non servirebbe a niente». Dopo gli incontri con Margherita Petranzan, architetto e docente del Politecnico di Milano, e con il sociologo Aldo Bonomi, direttore del centro Aester di Milano, continuano gli appuntamenti del programma “Se una sera di inverno…”, organizzati dall’assessore alle Attività Culturali, Antonio Scialpi, e introdotti dai saluti del sindaco di Martina Franca, Franco Ancona.
Daniele Milazzo