Dotazione finanziaria complessiva di 1,25 miliardi di euro, messa a disposizione dal “Fondo per lo Sviluppo e la Coesione
Prosegue con la tappa di domani, giovedì 7 marzo a Martina Franca (Taranto), il road show che Intesa Sanpaolo ha avviato in tutto il Sud peninsulare per presentare le opportunità dell’iniziativa “Resto al Sud” rivolta a sostenere l’imprenditoria giovanile e il tessuto economico del Mezzogiorno. Intesa Sanpaolo è stata tra le prime banche a firmare la Convenzione con Invitalia (Agenzia Nazionale per l’attrazione di investimenti e lo sviluppo di impresa) e ABI (Associazione Bancaria Italiana), “Resto al Sud. che sostiene, infatti, la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani tra i 18 ed i 46 anni residenti in Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Abruzzo, Puglia, Sardegna o Sicilia, avvalendosi di una dotazione finanziaria di 1 miliardo e 250 milioni di euro messi a disposizione dal “Fondo per lo Sviluppo e la Coesione”.
“Intesa Sanpaolo ha aderito con convinzione all’iniziativa perché risulta strettamente sinergica alle proprie attività, da tempo avviate, per il sostegno dell’imprenditoria giovanile e dell’innovazione in quanto strategiche per la competitività del sistema economico meridionale – commenta Francesco Guido Direttore Regionale Campania, Puglia, Calabria e Basilicata di Intesa Sanpaolo – La presenza di due Hub Innovation presso l’università Federico II di Napoli e il Politecnico di Bari dove in un anno abbiamo coinvolto oltre 1000 aziende innovative e tradizionali sui trend esponenziali dell’innovazione e sulle avanguardie tecnologiche dimostra concretamente come il provvedimento Resto al Sud si ponga nella stessa direzione del nostro impegno. La stessa tangibilità che è riscontrabile nell’aver fissato per primi un tasso del 2%. L’auspicio è che le iniziative che saranno presentate seguano il più possibile la logica dell’innovazione applicata sugli assi portanti del sistema economico meridionale”.
Potranno essere finanziate le iniziative imprenditoriali operanti in produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, fornitura di servizi alle imprese e alle persone, turismo. Sono invece escluse le attività agricole, libero professionali e il commercio.Le agevolazioni contenute nella Convenzione prevedono un contributo a fondo perduto pari al 35% delle spese ammissibili erogato da Invitalia o un finanziamento bancario pari al 65% delle spese ammissibili, concesso dal Gruppo Intesa Sanpaolo. Ciascun soggetto può richiedere fino a 50.000 euro. Nel caso in cui il progetto sia proposto da 4 o più giovani sarà comunque possibile richiedere massimo 200.000 euro. L’iniziativa va incontro quella che è la forza propulsiva crescente dell’imprenditoria giovanile nel Mezzogiorno. Al 31 dicembre 2017 erano presenti in Italia 518.636 imprese giovanili delle quali 210.834, cioè il 40%, si concentra nelle regioni meridionali. Quasi tutte le regioni del Mezzogiorno presentano una quota percentuale di imprese giovanili, sul totale di quelle attive nel territorio, maggiore rispetto alle altre regioni italiane. Quasi tutte, ad eccezione dell’Abruzzo presentano una percentuale di imprese giovanili superiore al dato medio nazionale che è il 10,07%: Abruzzo 9,65%; Basilicata 11,42%; Calabria 14,21%; Campania 13,70%; Molise 11,01%; Puglia 11,59%; Sardegna 10,46%; Sicilia 12,77%.
Il requisito di residenza può comunque essere soddisfatto trasferendosi in una delle 8 regioni meridionali entro 60 giorni dalla comunicazione dell’esito della domanda, termine che si allunga a 120 giorni per chi risiede all’estero. Possono presentare la domanda le società, anche cooperative, le ditte individuali costituite successivamente alla data del 21 giugno 2017.
Le domande sono presentabili esclusivamente online sul sito www.invitalia.it. È necessario registrarsi sulla piattaforma dedicata, disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta certificata.