Non era neanche più un cognome di un signore calabrese. Era diventato uno slogan, proclamato, anzi gridato, da gente che neanche sapeva chi fosse ma che lo voleva alla presidenza della Repubblica. Poche settimane fa, è successo questo. In ogni angolo di Italia. Anche qui da noi. Rodotà, un ottantenne che era diventato il nuovo. Perché lo aveva detto Grillo. E quando non fu eletto, le proteste, i fischi, le offese a chi aveva votato in modo diverso. Ce lo ricordiamo tutti, no?

Ora, per chi scrive e per tantissimi altri italiani astemi in tema di politica (mettiamola così) Stefano Rodotà era e continua a essere un personaggio di primissimo piano delle istituzioni in Italia. A lui si deve la privacy, a lui si devono importantissime iniziative in tema di diritti civili, a lui si deve un esempio, che è quello della linearità di comportamenti.

Ma chi lo aveva fatto diventare l’idolo delle masse, come la penserà mai oggi? Beh, oggi, proprio oggi 30 maggio, Grillo ha scaricato Rodotà. Lo ha definito “miracolato dalla rete”. Solo perché Rodotà aveva detto, tramite un’intervista a un giornale, a Grillo, che se lui Grillo aveva perso, e di brutto, le elezioni domenica e lunedì scorsi, mica doveva prendersela con gli elettori.

Per fortuna sua e nostra, Stefano Rodotà non ha replicato. Non è nel mio stile, ha detto. Ecco, oggi che il mito di Rodotà è stato sfatato da chi lo aveva creato, è anche più bello, poter dire di essere onorati che ci sia un italiano come Stefano Rodotà.

E se la nostra città riuscisse a conciliare la festa patronale di inizio luglio, con la richiesta di una associazione che si occupa di diritti civili (nel loro caso, quelli di be twin parlano di omosessualità) di realizzare un convegno presieduto da Stefano Rodotà, sarebbe un gran passo avanti, per Martina Franca.

Altra notizia di politica nazionale, questa più “normale”: riguarda le elezioni di Roma. Alfio Marchini, candidato indipendente sconfitto al primo turno, appoggerà al ballottaggio Ignazio Marino, candidato del centrosinistra. Ha detto di sentirsi deluso dalla politica di Gianni Alemanno, sindaco uscente della capitale e candidato per il centrodestra, al ballottaggio del 9 e del 10 giugno.

Agostino Quero

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