Oggi per la questione delle acciaierie Riva, e per i lavoratori Ilva dunque, è stata una giornata di grande attività. Fra l’altro, l’incontro a Bari fra il presidente del Consiglio, Enrico Letta, e alcuni delegati del sindacato di base Usb, un cui esponente, Marco Zanframundo, nei giorni scorsi è stato licenziato dall’Ilva.
Oggi ha parlato anche la magistratura. Sembra voler elegantemente dire, numeri alla mano, che i sequestri non influiscono minimamente sulle possibilità di continuare a produrre, da parte di Riva. Come dire a Riva: i 1500 lavoratori a casa non dipendono da noi e non scaricare su di noi le responsabilità di quello che hai fatto, ce li hai voluti mandare tu a casa mentre potrebbero tranquillamente continuare a lavorare.
A questo punto una domanda che deve porsi la collettività: se è vero che si può continuare la produzione, perché dovrebbe essere pagata la cassa integrazione, da parte della collettività, a 1500 persone, come sembra prospettarsi da qui a due giorni?
Di seguito il comunicato diffuso dalla procura della Repubblica di Taranto, a firma del procuratore Franco Sebastio: