“È caduto giù il teatro” quando Paolo Rossi ha tirato fuori tutta la sua genialità e ha dedicato una piccola tranche del suo spettacolo “L’amore è un cane blu – alla conquista dell’Est”. Battute ad alto contenuto ironico, con allusioni velate e indicazioni dirette, ma sempre sul filo dell’eleganza e dell’intelligenza. In regime di par condicio, con il silenzio elettorale appeso sul palco come una una spada di Damocle, Paolo Rossi è riuscito a sparare a zero su tutti i protagonisti del variegato mondo politico, strappando applausi a scena aperta. Ma il suo spettacolo è stato molto di più della pur apprezzata satira. Un geniale lavoro di “prove in corso”, dove gli artisti sul palco, e che artisti, hanno simulato le prove per la realizzazione di un film western-moderno. Musiche composte da Emanuele Dell’Aquila ed eseguite dal vivo da I Virtuosi del Carso: Emanuele Dell’Aquila (chitarre), Alex Orciari (contrabbasso), Stefano Bembi (fisarmonica), Denis Beganovic (fiati), Mariaberta Blaskovic (voce e viola).Rossi ha raccontato la trama di una storia particolarmente elaborata e ricca di spunti comici che hanno abbracciato un po’ tutta la vita quotidiana, prendendo spunto da un viaggio dall’Italia del Nord verso le montagne del Carso. Giochi di parole, boutade, e tanta musica di ottima qualità, con la voce ipnotica della bravissima cantante Mariaberta Blaskovic che ha incantato con le sue capacità vocali e artistiche, spaziando dalla musica baltica, alle sonorità latino-americane, alla musica italiana di qualità. Sensazionale l’entrata in scena, con il ritmo stile Morricone dei grandi classici di Sergio Leone. Il pubblico è stato subito catapultato in un’atmosfera dove sapeva che si sarebbe divertito, ma avrebbe anche avuto modo di riflettere su temi attuali molto sentiti. Memorabile l’accenno al problema dello spreco energetico del mondo occidentale paragonato alla situazione di estrema indigenza dei paesi africani: “sono confuso” è la risposta esatta. Ma non era per niente confuso il pubblico in una sala gremita in ogni ordine di posto, a dimostrazione che la professionalità e la qualità pagano, eccome.
Matteo Gentile
Ma non vige la regola del silenzio o bale solo per alcuni?