Ho dato mandato ai miei avvocati di denunciare Angioletto Gianfrate e la sua compagna Amelia Filomena. Su Facebook mi hanno infangato scrivendo che sarei stato condannato a 5000 euro di multa ed a una pena di quattro mesi, pubblicando,definendola una sentenza, una richiesta di Decreto Penale del 2003 da parte del PM Matteo Di Giorgio, tra l’altro condannato a 15 anni di carcere per corruzione di atti giudiziari. La loro azione diffamatoria nei miei confronti è avvenuta dopo un articolo sullo stesso Gianfrate che in maniera cronistica raccontava che lo stesso, prima di essere candidato con la lista leghista di Salvini, praticamente lo era già stato con tanti altri partiti da destra a sinistra. Inoltre si poneva l’attenzione sul profilo facebook del Gianfrate che alternava post di santi a intolleranze razziali  nei confronti degli extra comunitari, in netto contrasto con la religione cattolica. Ho aspettato questa mattina che il Tribunale di Taranto mi consegnasse il certificato penale che metto a disposizione di tutti per capire chi sono i due soggetti ed avviare l’azione penale nei loro confronti, nella quale mi costituirò parte civile destinando tutto quello che eventualmente sarà destinato per un progetto in Burkina Faso dove abbiamo già costruito due pozzi d’acqua e un panificio . Quello che è stato fatto nei miei confronti da questi due è ignobile e reca pregiudizio non solo nei miei confronti, ma offende la mia famiglia, i miei figli. E’ evidente che la loro strategia era di discreditarmi giornalisticamente o fermarmi. Non sono mai riusciti a farlo i poteri forti, figuriamoci il Gianfrate e la sua compagna. Avrei tante altre cose da dire, ma ci saranno altri luoghi ed altri momenti. A ciascuno di voi farvi una opinione a riguardo. Naturalmente sarete informati passo, dopo passo. Non penso dopo tanti anni di giornalismo dover ancora dimostrare la mia obiettività a qualcuno.

Antonio Rubino

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