Dal 24 al 28 aprile presso l’Arciconfraternita del Carmine di Martina Franca verranno esposte le reliquie di Santa Teresa D’Avila. Su iniziativa del priore Giacinto Argese e del Parroco mons. Michele Castellana, l’Arciconfraternita ha voluto far dono alla comunità e all’intera città della presenza del reliquiario della “grande” Santa
Santa Teresa D’Avila è famosa per la sua opera riformatrice dell’Ordine carmelitano. Ebbe la sua «conversione», a 39 anni, e poi, in piena epoca di scisma (tra Cristiani e Protestanti) ebbe l’intuizione di fondare una clausura stretta: il 24 agosto 1562 la riforma teresiana prese vita nella piccola casa di San José. Fedele alla Chiesa, nello spirito del Concilio di Trento, contribuì al rinnovamento dell’intera comunità ecclesiale. Morì a Alba de Tormes (Salamanca) nel 1582. Beatificata nel 1614, venne canonizzata nel 1622. Paolo VI, nel 1970, la proclamò Dottore della Chiesa.
Quello che Teresa inserì nell’Ordine non fu soltanto una serie di norme, finalizzate alla crescita interiore, ma soprattutto una profonda unione fra vita mistica e vita apostolica.
Fu autrice di diversi testi nei quali presenta la sua dottrina mistico-spirituale, i fondamenti e le origini del suo ideale di Riforma dell’Ordine carmelitano. La sua opera maggiormente celebre è “Il castello interiore” (intitolato anche “Mansioni”), itinerario dell’anima alla ricerca di Dio attraverso sette particolari passaggi di elevazione, affiancata dal “Cammino di perfezione”, e dalle “Fondazioni” nonché da molte massime, poesie e preghiere, alcune delle quali particolarmente celebri.
In un prezioso reliquiario di oro e cristallo è contenuta una piccola ampolla con del sangue, ricorda la passione con cui Teresa ha vissuto la sua esperienza di fede e carità. La trachea di Santa Teresa è forse una delle reliquie più preziose che ricorda a coloro che la venerano quello che Teresa fece della sua vita: Cantare le Misericordie del Signore. La cappa, il mantello bianco, usato dalla Santa nella voita conventuale e nelle Fondazioni. Ricorda la sua vita di preghiera e di unione con Dio e il suo essere “pellegrina” in terra di Spagna per l’espansione del Carmelo.
(nell’immagine Teresa d’A’vila, in un dipinto di François Gérard)