Di seguito un comunicato diffuso dal parlamentare Gianfranco Chiarelli e a seguire, il testo della lettera inviata al presidente del Consiglio e al Guardasigilli:
Il Ministro Cancellieri ha firmato 45 decreti che autorizzano la prosecuzione di alcuna attività, anche giurisdizionali, all’interno dei vecchi tribunali. Esclusa ancora una volta la provincia di Taranto. Secondo il ministro non si tratta di “proroghe, ma debbono essere viste come indicazioni gestionali per favorire il passaggio verso i tribunali maggiori che tuttavia avranno importanti ripercussioni sugli operatori”; 25 decreti autorizzano per un periodo variabile, da pochi mesi fino a 5 anni, la prosecuzione dell’utilizzo degli uffici, mentre altri 20 permettono di continuare l’esercizio dell’attività giurisdizionale vera e propria, in generale fino ad esaurimento dei giudizi pendenti civili e penali pendenti. Potremmo definire il tutto come il solito pasticcio all’italiana. Ignorato, al momento, il mio invito a stabilire una proroga generale di un anno, utile e necessaria ad organizzare nel modo migliore la transizione. Invito da me reiterato sia in commissione giustizia sia attraverso un ordine del giorno che il governo ha accolto con raccomandazione. Ritengo l’atteggiamento della Cancellieri assolutamente irrispettoso del ruolo del Parlamento e mi riservo di definire con il mio gruppo ogni azione utile a modificare tali inaccettabili comportamenti. Intanto ho inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, e alla stessa Cancellieri, per richiedere una immediata sospensione della entrata in vigore del provvedimento.
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Al Presidente del Consiglio dei Ministri
On.le Enrico Letta
e
al Ministro della Giustizia
On.le Anna Maria Cancellieri
Oggetto: geografia giudizaria, sollecito sospensione termine e rinvio provvedimento
La presente per chiedere, premesso quanto segue:
· In ottemperanza alla delega contenuta nell’articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, è stato emanato il decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155 ( «Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero), per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari;
· Tale decreto, che toccando la distribuzione territoriale dei Tribunali, di fatto incide sull’efficienza del sistema giudiziario, presenta gravi problemi di conformità alla delega stessa.
· A titolo di esempio, si pensi che la delega prevede di ridefinire l’assetto territoriale degli uffici giudiziari secondo criteri «oggettivi e omogenei». In molti casi, invece, i criteri adottati sono stati proprio l’opposto, procedendo a sopprimere sedi di Tribunali molto più grandi, sotto ogni parametro, di decine di altre che invece sono state mantenute.
· Alcune Regioni sono state particolarmente penalizzate, altre, invece, particolarmente salvaguardate. In alcuni casi il criterio enunciato è stato quello degli abitanti, in altri quello della superficie, in altri ancora quello del numero dei procedimenti, o quello del numero dei magistrati.
· È in questa sede opportuno ricordare che è già stata sollevata la questione di costituzionalità riguardo alla soppressione di molte sedi, sulla prevalente base del mancato rispetto dei criteri posti dalla delega.
· Anche l’intento di riduzione della spesa derivante dalla razionalizzazione delle sedi giudiziarie non tiene conto dei maggiori onori legati alle esigenze di adeguamento delle sedi accorpanti e di quelle per il trasferimento del personale. Senza dimenticare i maggiori costi di tempo e di viaggio che graveranno sui cittadini costretti a raggiungere le poche sedi dislocate sul territorio a seguito del citato accorpamento.
· In data 8 agosto 2013, insieme al collega On. Antonio Marotta, lo scrivente ha presentato un ordine del giorno che il Governo ha accolto con raccomandazione.
· Nei giorni scorsi il ministro Cancellieri ha firmato ben 45 decreti che autorizzano la prosecuzione di alcuna attività, anche giurisdizionali, all’interno dei vecchi tribunali. Con ciò ha creato ulteriori situazioni di disagio, discriminando peraltro molte sedi non interessate dai provvedimenti.
Tanto premesso, si reitera la richiesta contenuta nel citato ordine del giorno di rinvio di 12 mesi della applicazione della norma, e, nelle more di una decisione a riguardo, la sospensione del termine di attuazione previsto per il prossimo 13 settembre.
In particolare, come parlamentare rappresentante di un dato territorio, annoto come, mentre per molte realtà sono intervenuti provvedimenti di proroga, nessun ascolto appare esserci stato per la provincia di Taranto dove da tempo sono in atto pressanti inviti degli operatori, delle istituzioni locali e dei cittadini, a rivedere il provvedimento di riorganizzazione delle sedi giudiziarie con particolare riferimento a importanti presidi strategici.
Nella certa prospettiva di verificare un massiccio ricorso ai Tribunali Amministrativi Regionali, nonché un accentuarsi delle già precarie condizioni di gestione della Giustizia, si auspica sia colto il presente invito, attivando azioni improntate unicamente al buon senso.