In camera di consiglio da mezzogiorno, i cinque giudici della sezione feriale della Cassazione sono chiusi, in questo pomeriggio, ancora nella stanza della decisione. Si capirà quando sarà il momento della pronuncia della sentenza sul caso Mediaset, quando verrà aperta la porta che dà sull’aula Brancaccio del Palazzaccio, così come viene chiamata la sede della Corte di Cassazione.
Aperta la porta, passerà poi mezz’ora. Ma si va talmente per le lunghe che, ad onta di una prima previsione del verdetto per le 17 odierne, è stato anche ufficializzato che, nel caso la porta dell’aula Brancaccio non sia aperta entro le 21, la sentenza verrà pronunciata domani.
Silvio Berlusconi, ex presidente del Consiglio, rischia grosso. La suprema corte deve decidere sulla sentenza di secondo grado, pronunciata dalla Corte d’Appello di Milano, nei confronti di Berlusconi: quattro anni di reclusione, cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. In caso di conferma di tale condanna, sarebbe il carcere per l’ex premier o, più prevedibilmente, una misura alternativa. E il Senato, in merito all’interdizione, dovrebbe votare per estromettere Berlusconi da quel ramo del parlamento.
La Cassazione può confermare, o annullare con rinvio, la sentenza di secondo grado. Conferma con modifiche, è un’opportunità più specifica, ed è ciò che ha chiesto anche il procuratore generale della Cassazione, Mura: quattro anni di reclusione, tre anni anziché cinque di interdizione. I legali di Berlusconi, Coppi e Ghedini, hanno invece chiesto che da questo procedimento Berlusconi esca assolto.
La camera di consiglio, per il collegio presieduto da Antonio Esposito, prosegue. Bisogna ancora aspettare il verdetto. Bisogna aspettare, fino a stasera o a domani.
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