Il mese di novembre è storicamente ricordato per l’escalation dell’attività venatoria (che inizia la terza domenica di settembre e termina il 31 gennaio dell’anno successivo) e la raccolta di funghi. Tale escalation porta – si può dire quasi “logicamente” – ad una impennata di reati legati ai fenomeni in essere. Dopo i maxi controlli eseguiti dalle autorità negli scorsi nei confronti di alcuni raccoglitori, che hanno portato alla contestazione di un ventina di sanzioni amministrative e al sequestro di 20 kg di funghi proibiti, prosegue l’attività di controllo nell’agro di Martina Franca (e relativo territorio di competenza), sia per quanto riguarda la raccolta di funghi che per la caccia. Nella giornata di ieri infatti gli uomini del Comando Stazione Forestale e dell’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Martina Franca del Corpo Forestale dello Stato, nel corso di un operazione mirata alla tutela delle aree protette nei Comuni di Martina Franca, Crispiano e Massafra, hanno sorpreso due bracconieri che esercitavano illecitamente l’attività venatoria, in località “Cernera” nell’agro del Comune di Massafra ricadente nel “Parco Regionale Terra delle Gravine”, ove l’esercizio venatorio è assolutamente vietato. I bracconieri sono stati denunciati a piede libero per esercizio venatorio in aree protette e introduzioni di armi all’interno delle stesse senza autorizzazione, e agli stessi sono state sequestrale le armi e le munizioni in loro possesso. I bracconieri inoltre rischiano la confisca delle armi e l’arresto fino a 6 mesi o l’ammenda fino ad oltre 12.000 euro.
I Forestali, nell’ambito della stessa operazione, hanno effettuato altri otto sequestri amministrativi che hanno portato alla confisca di diversi chili di funghi appena raccolti nelle aree protette. Oltre al sequestro ai trasgressori sono state contestate violazioni amministrative per raccolta funghi in aree protette senza essere in possesso dello specifico tesserino previsto dalla Legge Regionale n. 12 del 25 agosto 2003 e ss.mm.ii. Tale servizio costituisce prosecuzione ad una più ampia attività di tutela delle aree protette avviata già dal mese di settembre, dal Corpo Forestale dello Stato per la salvaguardia della fauna selvatica e della flora. Proseguirà infatti nei prossimi giorni l’operato del Corpo forestale dello Stato (alla guida del V. Isp. Sante Lucarella), in cooperazione con la Polizia Provinciale (alla guida del magg. Giovanni de Gennaro) per la tutela dell’ambiente e per la sicurezza dei cittadini in materia alimentale, aspetto di primaria importanza se si considerano le persone che hanno subito danni, anche mortali, per aver consumato funghi velenosi raccolti da improvvisati raccoglitori privi di regolare tesserino di abilitazione alla raccolta. C’è inoltre da ricordare che la raccolta scriteriata dei funghi ha un enorme impatto a livello naturalistico a causa dei cercatori, che spesso distruggono i funghi che ritengono velenosi, smuovendo gli strati superficiali del terreno e abbandonando rifiuti all’interno dei boschi.