Per un mese, a partire dalle ore 12:00 del 24 settembre e fino alle ore 12:00 del 24 ottobre 2013, tutti i lavoratori residenti in Puglia, che per effetto dell’accordo del 1° febbraio 2013 hanno perso il trattamento di mobilità in deroga, potranno presentare alla Regione Puglia, domanda di sostegno al reddito in via telematica utilizzando le strutture dei Caaf e dei Patronati. Il sostegno al reddito, pari ad un contributo di 500€ lorde per 5 mesi, sarà erogato a seguito di una graduatoria e prevede l’obbligo da parte del lavoratore di partecipare ad una attività formativa di almeno 100 ore.
Il sostegno al reddito (anche se le risorse sono limitate e andrebbero ricercate risorse aggiuntive) è la risposta concreta a quei lavoratori che per effetto delle scelte dei Governi Nazionali, oltre a perdere il lavoro a causa della crisi, hanno perso anche la mobilità in deroga. Il sostegno al reddito rientra nelle azioni del PIANO STRAORDINARIO PER IL LAVORO della REGIONE PUGLIA che prevede per la prima volta una vera azione complessiva di Politiche Attive del Lavoro.
Il sostegno al reddito è il pezzo più importante del Piano Straordinario per il Lavoro che è strutturato attraverso le seguenti azioni:
- bilancio delle Competenze, che non può e non deve risolversi solo in un colloquio orientativo;
- scelta del catalogo formativo e avvio ad una attività formativa fino ad un massimo di 400 ore (con un rimborso di 5€ per ora) anche con la possibilità di utilizzare un vaucher formativo
- rilascio in via sperimentale del Libretto Formativo del cittadino con attività formativa spendibile nel mercato del lavoro
- tirocinio di reinserimento
- dote occupazionale per le assunzioni a tempo indeterminato (bonus fino a 20.000€ di cui però attendiamo il bando dedicato) sono tutte azioni mirate ad aiutare i lavoratori in difficoltà.
Il Piano richiede sicuramente maggiori risorse sia per il sostegno al reddito che per la dote occupazionale, affinché si abbiano risultati concreti di ricollocazione, ma richiede anche un ruolo straordinario degli operatori dei Centri Territoriali per l’impiego – servizi pubblici per l’impiego – che dovranno farsi carico di gran parte delle azioni previste. Tuttavia è una opportunità che va colta dai lavoratori come dal mondo delle imprese, nonché dagli EE.LL., in maniera tale che si possa dare una speranza di futuro ad una platea di lavoratori stimata di oltre 44.000 unità, ai quali si sommano gli oltre 24.000 lavoratori che nel periodo 2012 – 8.2013 hanno perso il lavoro e sono stati collocati in mobilità.