Ieri la commissione pubblici spettacoli ha valutato il progetto per il trentanovesimo festival della valle d’Itria. Domani, vigilia dell’inaugurazione, il sopralluogo. Non si è capito bene a cosa, perché non è citato per esempio il chiostro di San Domenico, a meno che non rientri nella generica voce “nuove tavole” che sarebbero, cioè, gli elaborati tecnici. Ma al chiostro di San Domenico occorre andare, perché pubblici spettacoli saranno anche lì e non solo nell’atrio del palazzo ducale, che sarà omologato per 925 spettatori.

E occorrerebbe andare anche a fare il sopralluogo al chiostro del Carmine, perché anche lì si fanno spettacoli (che non c’entrano con il festival).  Sono pubblici, per la loro struttura devono essere sottoposti al controllo. Ma questo non accade. Non è successo l’altra sera, non è accaduto neppure per lo spettacolo di questa sera. Se ci sono sedie non connesse fra loro, se ci sono impianti di illuminazione mobili, se c’è un pubblico che supera una determinata quantità di persone, il sopralluogo va fatto. Ma a Martina Franca non sempre è così. E non solo per iniziative organizzate dai privati.

Il caso della Rotonda, di qualche sabato fa, non fu l’unico, ma solo il primo. Prevedibilmente. Purtroppo.

(foto: repertorio)

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