Il consiglio di martedì, voluto dall’opposizione per discutere sulla procedura di selezione dei personale componente lo staff del sindaco, ha visto la sessione sospesa, coi consiglieri di maggioranza che, in segno di protesta, hanno abbandonato la Sala consiliare, facendo venire meno il numero legale per la prosecuzione della stessa. Il giorno dopo le reazioni non si sono fatte attendere, attraverso l’intervento dei consiglieri Leggieri (PD) e Pulito (PDL). Il primo ovviamente difende la scelta della maggioranza di abbandonare l’aula: “Tanto rumore per nulla: riunirsi in assemblea per un monotematico circa lo staff del sindaco mi sembra eccessivo. Questo non vuol dire però che anche questo tipo di argomento non possa essere rimesso sul terreno del dibattito pubblico. Bene l’intervento del nostro capogruppo Pasculli, nell’evidenziare il rispetto delle procedure secondo legge a cui si è attenuto il nostro sindaco Ancona”. Risponde a stretto giro di posta Pulito, secondo il quale “Democrazia ed Educazione non abitano a Palazzo Ducale; in compenso però c’è tanta incompetenza; non riesco a definire diversamente quanto emerso dall’ultima seduta del consiglio comunale di Martina Franca, con all’ordine del giorno la questione staff del sindaco. L’amministrazione Ancona mette in evidenza, per l’ennesima volta, l’assoluta incompetenza e la superficialità con cui licenzia provvedimenti di grande rilevanza per la città. Ma, se per la questione IMU si poteva accettare la tesi del mero errore materiale, per l’inquadramento dello staff del sindaco non possiamo che ipotizzare una chiara volontà di ignorare le pur precise disposizioni normative”.
Ed è proprio alle normative vigenti che Leggieri fa riferimento: “Qualcuno ha detto che il regolamento redatto dal commissario prefettizio è da riformulare. L’art. 85, comma 1, del regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi dispone che con delibera di Giunta è possibile istituire gli uffici di supporto agli organi di direzione politica. Il comma 3 prevede la pubblicazione di un apposito bando pubblico per la selezione del personale da adibire a tali funzioni. Bene. Anzi benissimo. Perché se è vero che i componenti dello staff operano in stretta collaborazione per ‘comunicare’ l’attività politica ed amministrativa dall’Esecutivo, e quindi grazie anche per effetto di un rapporto fiduciario, è anche vero il principio della trasparenza che deve sempre trovare un suo fondamento”. Leggieri difende quindi la scelta di procedere ad affidamento fiduciario, nonostante “urti il fatto che molte persone abbiano depositato il proprio cv in attesa di una chance di lavoro. Ma per le norme in questione, che andrebbero riviste, il sindaco non poteva muoversi diversamente”.
Pulito non è dello stesso avviso: “Il provvedimento con cui si è deliberato l’assunzione a tempo determinato dello staff del sindaco viola il piano triennale del fabbisogno del personale e soprattutto il regolamento sull’ordinamento degli uffici comunali, creando le condizioni per un evidente danno erariale. Sull’opposizione abbiamo lanciato un salvagente alla amministrazione, proponendo un ordine del giorno per sanare le irregolarità. Per tutta risposta il presidente del consiglio comunale, con insolito rigore, mai messo in campo in altre occasioni, ha eccepito questioni formali relative ai tempi di presentazione della proposta impedendone la discussione in aula; quando infine ho iniziato a leggere, in forma di intervento, il documento, molti esponenti della maggioranza hanno abbandonato l’aula, fuggendo letteralmente via, per evitare il confronto, incapaci evidentemente di fornire una qualunque ragionevole risposta alle nostre legittime contestazioni, e causando quindi lo scioglimento del consiglio per mancanza del numero legale”.
Leggieri rilancia: “Riguardo il tentativo di lettura della proposta di delibera sul finale di consiglio da parte dell’opposizione dico che non era nemmeno da prendere in considerazione visto che non vi era un ordine del giorno presentato nei termini. Per cui condivido le parole del sindaco Ancona: è necessario dedicarsi a qualcosa di più impellente in assemblea, come le gravi emergenze occupazionali che riguardano alcune nostre imprese del territorio, o se vogliamo affrontare un consiglio monotematico sul caso delle risorse umane dell’Ente locale che lo si faccia in modo complessivo. Con un preciso excursus storico dei disastri che ci hanno lasciato le passate amministrazioni comunali, vedi i contenziosi, le opacità, e le discrezionalità varie, che hanno avuto una responsabilità politica! E questo la nostra comunità non lo deve dimenticare mai. Ciò nonostante adesso guardiamo avanti”.
Secondo l’opposizione invece l’abbandono dell’aula dimostra la volontà della maggioranza di non avere un confronto: “L’amministrazione del rinnovamento e del confronto, mostra il suo vero volto rifiutando il dialogo, – chiosa Pulito – e agendo contro ogni elementare norma di democrazia e di pura e semplice educazione. I Martinesi ne prendano atto”.