Curioso, per un cittadino, passeggiare per il centro storico della propria città e non esser in grado fornire a dei turisti indicazioni precise sul nome della strada. Questo accade quando al crocevia nessuna affissione ci aiuta. È quanto successo qualche giorno fa tra i vicoli barocchi della nostra Martina. Una coppia di tedeschi si ferma, chiede indicazioni ad una passante, proprio sotto i nostri occhi, la signora lancia uno sguardo alla piantina che i viaggiatori hanno tra le mani (precisa e dettagliata, mappa della città storica con i principali luoghi di interesse) che il centro informazioni, situato in piazza XX Settembre, sta dispensando ormai da mesi. Solleva lo sguardo e, pur potendo indicare sulla stessa il luogo preciso in cui essi si trovavano, ha difficoltà a fornirne il nome della strada. Interveniamo con garbo nella conversazione indirizzando i turisti verso la chiesa richiesta, poi ci guardiamo attorno, restando stupiti nell’osservare a brevissima distanza due diverse affissioni: una consumata dal tempo recante la vecchia dicitura, quasi illeggibile, di “via Roma” l’altra appena dieci passi più in là di “via Principe Umberto”. Nasce spontaneo chiedersi in quale strada ci troviamo realmente. Il nome corretto ad oggi della via è l’ultimo citato, il precedente, non è stato mai rimosso, ci penserà il tempo, ma intanto genera confusione. Non è tutto, ciò che ci lascia perplessi è notare, nel vicolo che interseca la via, l’assenza del nome dello stesso che ritroviamo invece scritto con un pennarello, in modo grossolano, sullo sportello metallico della fornitura del gas. Possibile? Ovvio che l’indicazione sarà stata apposta dagli operatori del servizio, riteniamo opportuno però sollevare il caso, poiché l’intero centro storico possa essere tutelato e curato nei dettagli, meritevole di una particolare attenzione in difesa del suo valore storico.
Evelina Romanelli