Prima tappa italiana stasera a Martina Franca per il più importante gruppo di musica latina: i Tanghetto che danno avvio alla seconda edizione di Murjazz organizzata dall’associazione Eventus. Il gruppo musicale argentino, originario di Buenos Aires, facente parte della scena del tango nuevo sviluppa con il suo lavoro uno stile musicale che si esprime principalmente attraverso il tango e la musica elettronica, con influenze jazz e pop. Il progetto nasce nel 2001 dal produttore e compositore Max Masri, sintetizzatore del gruppo, e dal compositore e arrangiatore Diego S. Velazquez, nonché chitarrista. La sua formazione include Matias Rubino al bandoneon, Aldo Di Paolo al pianoforte e Alessio Santoro alla batteria. Questi ultimi originari di Martina Franca. La musica dei Tanghetto ha come caratteristica principale l’esecuzione quasi interamente strumentale e la marcata presenza di melodie e di strutture che ricordano quelle delle canzoni e il bilanciamento tra i suoni acustici ed quelli elettronici. Nel 2009 ricevono il Premio Gardel, equivalente argentino del Grammy con l’album “ El Miedo a la Libertad” ( Fuga dalla libertà) ispirato all’omonimo saggio di Erich Fromm del 1963.
Sarà il Park Hotel San Michele ad accogliere le note latine stasera, lì abbiamo incontrato il gruppo questo pomeriggio, e Max Masri, dopo le prove, ha risposto a qualche breve domanda: Come nasce l’idea di unire al ritmo latino l’influenza degli accordi electro fusi al jazz e al pop? L’idea nasce dalla volontà di accostare diversi generi musical, si tratta di tango spirit che abbraccia diversi stili: milonga bachata, del resto già Astor Piazzolla comincia nella sua musica una sperimentazione del tango jazz e per i Tanghetto l’armonia naturale che dal jazz nasce e si fonde con il tango è l’obiettivo da perseguire. Qual è il segreto del vostro successo che vi conferma come gruppo latino di grande spessore?Il segreto del nostro successo è la via della sperimentazione che porta alla originalità partendo sempre dalle radici del tango. C’è un brano a cui siete più affezionati e che non manca mai nelle vostre esibizioni e perché? È sicuramente El Boulevard, dell’album Emigrante, una delle prime canzoni che abbiamo scritto e che ha segnato la nostra carriera, che ci caratterizza in un certo senso poiché è stato il punto di partenza del nostro suono diverso da tanti latini. Questo genere musicale come si proietta nel futuro? La nostra musica, sperimentale, a metà strada tra il classico tango e l’electrotango, si spera possa crescere affidando ad un’incarnazione del suono un maggiore coinvolgimento dell’ascoltatore, in modo tale da definire un’identità in cui ciascuno possa ritrovarsi. Come riuscite ad arrivare all’anima del pubblico che si lascia piacevolmente avvolgere dalle vostre note? Per noi raggiungere l’anima dell’ascoltatore significa raggiungere la nostra anima, il tango è molto emozionale, l’electrotango, seppur contemporaneo ha radici nel tango e permette di trasmettere sensazioni forti, ti lascia comunicare con la musica ed è per noi una grande soddisfazione perché lo leggiamo sul volto del pubblico.
Diverse le tappe dei Tanghetto che ci raccontano saranno in giro per il mondo con la loro tournèe “The best of Tanghetto” un tour internazionale che rende la nostra città fiera di esserne tappa e di accogliere artisti di questo calibro, fautori di uno spettacolo musicale da non perdere. Start ore 21.30