Poco dopo le nove, stamani, lo sbarco dalla nave Etna, della marina militare, con a bordo 1262 migranti, nel porto di Taranto.
Sono 1021 uomini, 124 donne e 117 bambini fra cui 12 neonati.
Il sindaco di Taranto, il dott. Ippazio Stefàno, ha preso posto in una tenda della Croce rossa e ha iniziato a effettuare visite mediche agli sbarcati con problemi di salute, insieme agli altri medici.
Ci sono persone con scabbia, fra i feriti. Va chiarito che i casi di scabbia sono già sotto controllo e dunque la popolazione tarantina non ha nulla da temere.
Sono sudanesi e siriani, prettamente: fuggono dalla guerra.
La Sicilia è al limite, i sindaci di quella regione chiedono che sia proclamato lo stato di emergenza e i turisti disdicono le prenotazioni.
Sul piano sociale, soprattutto, non si riesce a far fronte a sbarchi di migliaia di persone al giorno. Così, Taranto è stata individuata, per la seconda volta in un mese, come valvola di sfogo.
Ricordiamo, infatti, che l’11 maggio a Taranto sono approdati 380 migranti che, dopo essere stati soccorsi, hanno deciso di trasferirsi altrove.
Questa mattina sono stati allestiti 400 posti letto per chi vorrà rimanere, ma ci sarà anche la possibilità di proseguire il viaggio. I posti letto sono allestiti nelle stesse strutture di maggio, mentre chi avrà intenzione di partire subito potrà disporre del pullman dal porto alla stazione (l’azienda municipalizzata ha messo a disposizione cinque autobus). Chi invece dovesse avere il treno in serata o nella notte sarà ospitato in un campo allestito nel rione Salinella. Ci saranno stuoie e scarpe a disposizione, oltre a cibo per tutti.