Dopodomani in consiglio comunale è necessario che venga deliberato qualcosa in merito alla scadenza dell’ultima rata Tares. Così com’è, e lo andiamo dicendo da giorni, la scadenza del 31 dicembre 2013 per l’ultima rata non sta né in cielo né in terra e la delibera di adozione di quello scadenziario, da parte del consiglio comunale martinese, lo scorso giugno, fu un clamoroso errore.

Bisogna porre rimedio: finora non c’è nessun provvedimento ufficiale da parte degli uffici comunali, né alcun argomento figura (o ne è stata data comunicazione) all’ordine del giorno della seduta del 18 settembre.

Bisogna cambiare la data di scadenza dell’ultima rata Tares e anticiparla perché lo Stato vuole entro il 16 dicembre i 30 centesimi di euro al metro quadrato che costituiscono l’addizionale. Molti Comuni, fra cui citiamo nei dintorni Castellana Grotte e Ginosa, e (con un altro tipo di formulazione) Fasano, hanno fatto le cose per bene, nei tempi giusti, già la scorsa primavere, indicando come ultima rata quella del 30 novembre e dicendo anche il perché. Martina Franca, che per la Tares ha visto compiersi solo errori, deve andare a mettere la solita pezza all’ultimo momento. Ma ancora non è stato ufficializzato niente, della correzione necessaria. E mancano solo due giorni alla seduta consiliare.

6 pensiero su “Tares: cambiare la data di scadenza”
  1. Caro direttore, già il 12/09/13,un giorno prima della pubblicazione degli articoli di cui Le parlerò, avevo detto che la norma relativa alla scadenza dell’ultima rata della Tares non era chiara e necessitava di un intervento normativo. Venerdì 13 settembre 2013 le due riviste specializzate di tributi (il sole 24 ore e Italia oggi) hanno pubblicato 2 articoli in uno dei quali Carpeneto, componente dell’ufficio tecnico Anutel, sottolinea la scollatura tra la penna del legislatore e quella del ministero proprio a proposito del versamento dell’ultima rata. Nell’articolo del sole 24 ore di venerdì 13 settembre si sottolinea come il termine del 16 è stato stabilito dalla disciplina del mod. f24 (D.Lgs 241/97) e dal D.m. 14/05/13 di approvazione del bollettino postale per il versamento della Tares, il quale ultimo è fonte secondaria rispetto all’art. 14 del DL201/11 che rimanda alla regolamentazione dell’ente la disciplina sui termini di versamento del tributo e rispetto all’art. 10 delDl 35/2013 che rimette al comune la decisione sulla scadenza e sul numero delle rate Tares 2013. La stampa specializzata conclude che c’è una doppia copertura legislativa, non derogabile da una fonte secondaria e che per obbligare i Comuni a riscuotere entro il 16 è necessara una espressa volontà legislativa. Consideri che città capoluogo di regione come Firenze e Venezia, che hanno uffici tributi ben più importanti e numerosi rispetto a quello improvvisato dal sindaco Ancona dopo l’azzeramento scientifico verificatosi sotto la precedente amministrazione Palazzo, si trovano nella stessa situazione di Martina. Alla luce di quello che ho scritto prima, mi può dire cortesemente da cosa ricava le sue certezze circa la scadenza dell’ultima rata al 16 dicembre 2013, considerato che la stampa specializzata, a tutt’oggi, non è pervenuta alle sue conclusioni? Mi può indicare cortesemente dottrina di pari grado rispetto a quella da me richiamata?
    Poi, nel mio precedente intervento del 12 settembre,dopo aver detto che il sindaco aveva commesso l’errore di non nominarla addetto stampa, ricevendo da Lei una inutile (perchè sfondava una porta aperta)ricostruzione sulla nomina dell’addetto stampa da parte del sindaco Ancona, non mi ha dato alcuna risposta circa i motivi alla base della mancata conferma, da parte della giunta Palazzo, di cui era addetto stampa, della dirigente Picoco dopo soli 100 giorni dalla sua nomina per procedere alla nomina (senza mobilità e quindi a nomina diretta) della dirigente Merico, tanto contestata oggi. Perchè Mariella, che tanto contesta oggi questa dirigente, non lo fece nel gennaio 2011 apponendoimmediatamente la sua firma per lo scioglimento del consiglio comunale e non da buon ultimo nell’aprile 2011, con la conseguente condanna ad un anno di commissario, ad una prorogatio sine die (almeno nel medio periodo)dell’appalto rifiuti? Martina vuole risposte perchè solo capendo il passato si può capiee il presente.

  2. Caro direttore, le ho chiesto cosa supporta tali sue certezze sulla data del 16 dicembre dell’ultima rata tares, perchè Lei parla di CLAMOROSO ERRORE commesso da parte del consilgio comunale nel giugno 2013. Infatti, ho intenzione di contestare tale CLAMOROSO ERRORE alla stampa specializzata del sole 24 ore e di Italia oggi che, ancora il 13 settembre 2013, e quindi 100 giorni dopo la decisione del consiglio comunale di Martina, reputano corretto il comportamento di quei comuni che non richiedono il pagamento dell’eccedenza entro il 16/12/2013. Comunque, qualora dovesse produrmi documentazione più che valida a supporto delle sue conclusioni, ritengo che ci troviamo in una situazione in cui l’incertezza della norma sia un motivo sufficiente per considerare SCUSABILE E NON GIA’ CLAMOROSO l’eventuale errore dell’amministrazione. Anche perchè il comportamento del cittadino che, sulla base della normativa odierna, paga dopo il 16/12/2013 l’ultima rata della tares non sarebbe passibile di sanzione stante l’incertezza della norma.

    1. Grazie per il suo intervento. La questione del sedicesimo giorno del mese risale a una legge del 1997 ed è stata confermata, per ciò che riguarda anche i pagamenti con bollettino, a maggio 2013. L’ho scritto “solo” quattro volte. Capisco che può creare fastidi dover parlare di errori e ammettere che qualcuno li ha commessi. Faccia tutte le rimostranze che vuole, anche verso la stampa specializzata. Ma le faccia anche all’ufficio comunale che ha sbagliato. Clamorosamente. E lo sa perché clamorosamente? Perché quell’ufficio ha sbagliato tutto, della Tares. Lo scriva, al Sole 24 ore e a Italia oggi. Scriva che quell’ufficio ha preso per buone le più disparate versioni del piano finanziario Tradeco e per poco la cittadinanza non ne pagava le conseguenze. Lo dica, al Sole 24 ore e a Italia oggi: c’è un ufficio che non funziona perché ha sbagliato tutto sulla Tares. Se per caso dovesse darle imbarazzi o un problema farlo, ribadisco che lo comprendo pure il problema, ma non è un problema mio. (agostino quero)

  3. Caro direttore, con tutto il rispetto che Le porto, non posso non dirle che Lei può scriverlo altre cento volte che l’amministrazione ha sbagliato ma, finchè si limita a dire che, per quanto riguarda il pagamento con i bollettini, la scadenza del 16mo giorno è stata confermata a maggio 2013, non aggiunge nulla alle proprie tesi, perchè quella scadenza è stata confermata ad opera del D.M. del 14/05/13, che è fonte di rango secondario rispetto a 2 articoli (l’art. 14 del Dl 201/11 e l’art. 10 del Dl35/2013). Sa bene che le fonti-atti di rango secondario, oltre alla Costituzione, devono essere conformi, a pena di illegalità, anche alla legge. E questo è proprio il nostro caso dove la legge è rappresentata da quei due articoli che le ho riportato e che il Dm vorrebbe derogare. Ciò che Le scrivo è solo per amore di verità e, dal momento che non sono presuntuoso, le garantisco che non avrei problema alcuno a dire che mi sono sbagliato se soltanto mi fornisse delle tesi più convincenti. Del resto, a queste mie conclusioni sono pervenuto leggendo attentamente la sua ricostruzione e quella dei giornalisti della stampa specializzata. Non le nascondo che avrei preferito dare ragione a Lei (avrei potuto dire: un giornalista locale ha avuto la meglio su due giornalisti nazionali specializzati) ma, per quanti sforzi possa aver compiuto in tal senso, mi sono risultate più convincenti e meglio argomentate le conclusioni di questi suoi colleghi specializzati. Per cui, da spirito libero e, soprattutto, senza risentimenti per nessuno (di destra e di sinistra), le garantisco che non proverei alcun imbarazzo a dire che questa amministrazione si è sbagliata.
    Non riterrei giusto solo dire che l’amministrazione si è sbagliata CLAMOROSAMENTE perchè anche Lei, e i due che intervengono su questa materia, avete contestato questo errore solo quando erano già trascorsi 3 mesi dalla delibera del consiglio comunale e, soprattutto, dopo che questo problema, relativamente a tutti i comuni, era stato sollevato dalla stampa specializzata. L’imbarazzo già è qualcosa che non mi appartiene quando le questioni investono la mia persona; le lascio immaginare se sia possibile per me provarlo quando la faccenda riguarda altre persone.
    Forse, altri provano imbarazzo continuando a non rispondere a domande ben precise formulate, ripetutamente, da un bel pò di tempo. Ma anche questo è un problema che attiene loro e non già la mia persona.
    Vorrei tanto trovarmi d’accordo, sempre, con le sue tesi perchè una delle cose che più mi disturba è contraddirla.
    Da qualche giorno state sollevando il problema degli errori nelle pubblicazioni on-line all’albo pretorio. Dopo aver appreso da Voi che il responsabile è Gallo, sapete dirmi chi è materiamente la persona che adempie a questo obbligo?.
    Grazie

    1. Grazie per il suo intervento. Le ribadisco (e cinque: dopodiché non lo dico più) che c’è una legge di sedici anni fa e poi c’è questo famoso provvedimento di maggio 2013. Le aggiungo che altri Comuni hanno deliberato, prima o nello stesso periodo di Martina Franca, indicando la data giusta dell’ultima rata Tares, cioè antecedente al 16 dicembre 2013 per ciò che riguarda i 30 centestimi al metro quadrato che vanno corrisposti allo Stato. E lo hanno fatto motivandolo specificamente quale rispetto della legge in vigore. A Martina Franca hanno sbagliato. Le aggiungo, di nuovo, che hanno sbagliato clamorosamente. E il clamore risiede nel fatto, le aggiungo una volta ancora, che la Tares a Martina è stata sbagliata in tutto. Un provvedimento condotto in una maniera assurda, nei contenuti e nelle date. Non si capisce ancora quanto si deve pagare. Una cosa vergognosa, dopo quattro mesi a dare letteralmente i numeri. E non sapevano neanche, a palazzo ducale, quale dovesse essere la scadenza dell’ultima rata, in riferimento particolarmente alla cifra da corrispondere allo Stato. Per favore, non stia ulteriormente a sprecare difese dell’indifendibile. Potremmo andare avanti all’infinito, lei della sua opinione, io della mia. Poi ci sono i cittadini: che per responsabilità dell’amministrazione comunale, uffici competenti (diciamo così: competenti) compresi, della Tares conoscono solo gli errori. Che vergogna. (agostino quero)

  4. rectius: Quando dico che “anche Lei e i due che intervengono su questa materia avete contestato questo errore” vi chiedo di aggiungere alla parola errore: PRESUNTO.

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