“Abbiamo messo mano alla Tares per ridurne gli effetti devastanti su famiglie, artigiani e imprese. Abbiamo, come amministrazione, previsto graduazioni e ampliamenti di esenzioni ed agevolazioni: il vero problema è e resta la raccolta differenziata, precipitata negli ultimi 12 anni al 13%”.Lo ha detto il sindaco di Modugno, Nicola Magrone, intervenendo nel Consiglio Comunale, riunitosi per affrontare la disciplina della Tares,adottata prima dell’estate dal Commissario straordinario. (ANSA)
Questo è quanto accaduto ieri. Il sindaco di Martina Franca, invece, non porta la Tares in consiglio comunale, oggi. Dopo aver detto, Franco Ancona, anche in maggioranza, che i numeri erano giusti (come no) la Tares, dopo tre stralci, ora è proprio sparita dal programma consiliare. Dopo tre mesi abbondanti di caos, l’amministrazione comunale brancola ancora nel buio in questo provvedimento fondamentale, una cosa che balla fra i sette e gli otto milioni abbondanti di euro che dovranno essere pagati interamente dai cittadini. L’amministrazione comunale è in piena confusione, salvo far pagare le rate (già sborsati, dai cittadini, i soldi per luglio e agosto) e quelle le vuole puntualmente, dai cittadini. Il balletto di cifre non è finito e l’aria che tira è che nella più totale confusione, a palazzo ducale si stia cercando di sistemare alla bell’e meglio numeri la cui somma finora è risultata infondata. Così, per sentire un ragionamento legato al tributo per i rifiuti, con l’attenzione alle famiglie e alle loro difficoltà, ci dobbiamo leggere le dichiarazioni del sindaco di Modugno. E non se ne venga nessuno con i disastri del passato. Quelli sono incontestabili e hanno rovinato questa città, anche e soprattutto dal punto di vista della gestione dei rifiuti. Ma il pastrocchio-Tares è tutto di Franco Ancona e della sua amministrazione comunale, uffici competenti compresi. (A. Q.)