Quello che è emerso con il dibattito consiliare di ieri sulla determinazione della tariffa Tares è che un sistema politico-amministrativo brancola, in parte, nel buio, e in parte non ci sta a farsi imporre decisioni dell’ultima ora in ossequio alla (chissà quanto casuale) emergenza, dice Giacomo Conserva del Pdl.

Peraltro, la Tares è figlia del sistema, per esempio quello denunciato nel dibattito in consiglio comunale ieri da Aldo Leggieri (Pd). Tradeco e passate amministrazioni, come hanno costruito nel tempo la tassa rifiuti? Su dati certi o stime? Gli ha fatto eco Michele Marraffa, IdeaLista, che dice di dovere andare fino in fondo anche per accertare altre inadempienze dell’azienda che gestisce il servizio rifiuti. Vedi la cattiva condizione dei mezzi. La Tradeco obietta peraltro da anni, che le è impossibile fare investimenti visto che non è l’appaltatore ma è solo in proroga.

Comunque sia, oggi alla Tradeco vengono richiesti, e con urgenza, i dati esatti per la quantificazione della nuova tariffa dei rifiuti, da varare con delibera del consiglio comunale entro il 30 giugno. Facendo un po’di conti con il calendario, bene che vada, e cioè che la Tradeco fornisca questi famosi dati già lunedì, poi fino al 30 giugno ci sono anche due finesettimana di mezzo, c’è da verificare la veridicità dei numeri forniti dal gestore del ciclo dei rifiuti (lo prevede la legge), c’è da rifare i calcoli, c’è da andare anche in consiglio comunale per la delibera. Di tempo, insomma, ce n’è pochissimo, per rispettare il termine del 30 giugno. Ammesso che ce ne sia.

Il piano finanziario per la Tares 2013, senza mezzi termini, deve essere già questione di lunedì, al primo giorno utile di lavoro degli uffici comunali. E se la Tradeco non dovesse adeguarsi, il consigliere comunale Martucci ieri in aula consiliare ha pronunciato parole inequivocabili: guardia di finanza.

 

Un pensiero su “Tares: fare presto”
  1. Bene i consiglieri comunali coscienti del loro ruolo: bisogna accertare con precisione quanto costa il servizio rifiuti, quanto personale viene utilizzato per la gestione del servizio dalla Tradeco (verificando l’effettiva attività), quanti rifiuti vengono prodotti dai cittadini, quanta raccolta differenziata può essere fatta. Oggi vengono al pettine i nodi sollevati dall’opposizione nei precedenti consigli comunali (dal 2004 al 2011): bisogna acquisire anche i dati dei costi degli ultimi 8 anni perchè ci sono molti aspetti che necessitano di essere chiariti ed ora è giunto il momento. Quanta TARSU hanno dovuto pagare in più i cittadini di Martina? I giudici tributari che hanno affrontato i contenziosi con professionalità e preparazione (ed altro….o…..) hanno dato ragione ai contribuenti che hanno proposto ricorso facendo emergere proprio la mancanza di dati certi nelle delibere di giunta di fissazione delle tariffe. Il comune di Martina Franca a quelle sentenze non ha proposto appello, quindi, ha confermato che i cittadini contribuenti avevano ragione. Ora, quindi, è proprio giunto il momento di avere chiarimenti!!! Non si possono chiedere soldi ai cittadini per tasse quantificate su dati incerti e forse gonfiati: in questo momento c’è gente che non può permettersi di pagare tasse non dovute, gente che non ha il denaro per acquistare il pane!!! Signori Amministratori: mettetevi la mano sulla coscienza!

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