Passato il rischio della figuraccia in consiglio comunale venerdì scorso, non è passata per l’amministrazione comunale la necessità di varare la determinazione del tributo Tares. Si farà a settembre, ultimo mese utile, dopo mesi di tempo perso a non sapere che fare.

E non si sa nemmeno come vadano determinate le quantità di rifiuti su cui varare il tributo.

Nella bozza di delibera sottoposta al consiglio comunale venerdì scorso, salvo poi stralciarla perché l’unica cosa che regnava era la confusione, figura anche la quantità di rifiuti per la quale bisogna intervenire. Quanta immondizia si raccoglie e si smaltisce, e si paga. E c’è scritto che nel 2013 si prevede di produrre ventitremila tonnellate di rifiuti indifferenziati, per poi diminuire drasticamente nei prossimi due anni: quindicimila l’anno prossimo, quattordicimila nel 2015.

Dunque, il conto su raccolta e conferimenti dei rifiuti indifferenziati viene fatto su ventitremila tonnellate, per il 2013. Le stesse del 2012, quantità già certificata, quella dell’anno scorso, secondo i dati diffusi dalla Regione Puglia sulla base delle cifre comunicate dal Comune di Martina Franca e, per esso, dalla Tradeco che gestisce il ciclo dei rifiuti.

Nel 2012, fra gennaio e giugno, furono 11231 le tonnellate di rifiuti indifferenziati raccolte; 11715 la quantità complessiva. A fine anno si arrivò, rispettivamente, a 22803 tonnellate indifferenziate e a 23883 complessive. La percentuale di raccolta differenziata fu del 4,52 per cento.

Nel 2013, fra gennaio e giugno, sono state 10422 tonnellate di rifiuti indifferenziati, 11265 complessive. Raccolta differenziata al 7,51 per cento.

Cioè: a metà anno sono già ottocento tonnellate indifferenziate in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; si produce, in assoluto, meno rifiuti e si è anche innalzata la percentuale di raccolta differenziata. Come si fa a prevedere, e quindi far pagare, per la stessa quantità di rifiuti indifferenziati dell’anno scorso? Ecco un altro motivo per il quale i presupposti per vedere abbassato il conto-Tares, e dunque per chiedere meno soldi ai cittadini, possono dirsi fondati. Ma al Comune questi conti, perfino banali, non devono averli fatti. E se li hanno fatti ma non li hanno presi in considerazione è anche peggio.

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