È stato alle nove di sera che l’ultimo voto è stato inserito nell’urna, ed è iniziato lo spoglio delle schede: uno spoglio in realtà poco curioso, in quanto già prima di iniziare il risultato dell’elezione poteva essere solo la riconferma dell’avvocato Terruli alla presidenza della Società Operaia. L’«Era Terruliana», come la chiama scherzosamente il giornale ‘a Società, continuerà all’insegna di una ritrovata unione. Perché la lista unica alla società operaia nasce dopo un percorso tribolato, fatto di separazioni, fazioni e rivalità che sono state finalmente composte e riunite in un blocco unico dall’avvocato Terruli. Dei 901 votanti un buon gruppetto è rimasto ad ascoltare la proclamazione, con la quale è stata sancita la rielezione in base a 866 voti. Le schede bianche o nulle sono nella stessa percentuale delle scorse elezioni.
Terruli, prima che ci fosse la chiusura delle urne auspicava che almeno in 800 si recassero a votare, dato che nelle scorse elezioni, con due liste e con una certa attiva mobilitazione degli iscritti si era arrivati alla cifra di 1400 votanti. Il suo auspicio è stato ampiamente superato, nonostante in molti non si siano recati alle urne perché ritenevano inutile confermare il proprio consenso con un voto.
Al momento della proclamazione, applausi scroscianti hanno salutato l’avvocato, che è stato invitato sul palco per pronunciare qualche parola d’occasione: Terruli ha salutato e ringraziato i presenti per la fiducia espressa, confidando che in futuro si potrà anche migliorare, cercando di ricomporre le fratture del passato e unendo le varie anime della società operaia in una sola.
Daniele Milazzo