(riceviamo e pubblichiamo)
Mi lascia attonita la terribile notizia dell’ennesimo infortunio mortale all’ILVA di Taranto. Sento l’insufficienza delle parole per esprimere la profonda tristezza, il senso di impotenza e l’indignazione per l’accaduto. Esprimo il più sentito cordoglio ai familiari dell’operaio deceduto e la vicinanza ai familiari dell’operaio rimasto gravemente ferito. Mi stringo forte ai loro compagni di lavoro, a quel mondo dei lavoratori diretti e dell’appalto che continuano a pagare un così alto ed inaccettabile prezzo per lo svolgimento del proprio dovere. Sommessamente, in questo momento di dolore di un’intera collettività, torno a sottolineare che non si deve mai dimenticare che quella fabbrica si regge sulla vita e sulla fatica di persone vere, protagoniste, loro malgrado, di una situazione che non hanno creato ma continuano a subire; che in questo particolare momento di difficoltà si deve pretendere, dalla proprietà e dalla dirigenza dello stabilimento, che la sicurezza e la salute dei lavoratori siano il punto da cui partire per il risanamento e l’ambientalizzazione dell’ILVA. Nessuno può chiamarsi fuori dal dovere di difendere la vita, una per una, di chi tutti i giorni consente che quella fabbrica funzioni e produca.
Donatella Duranti
Sinistra Ecologia e Libertà