Ricordate la transazione Cisa? Rinfreschiamo, ad ogni buon conto, la memoria. La Cisa vantava, a suo dire, un credito di due miliioni di euro nei confronti del Comune di Martina Franca a titolo di revisione del prezzo per il conferimento dei rifiuti nell’impianto di Massafra, gestito appunto dala Cisa.
In autunno il vicesindaco Pasquale Lasorsa firmò la transazione. Il provvedimento andò in consiglio comunale quale debito fuori bilancio. Chi scrive sollevò (da un’altra testata) il problema sulla titolarità del vicesindaco a firmare la transazione. E la giunta comunale, pur non ammettendo l’errore commesso, cambiò procedimento. Venne delegato alla transazione il dirigente tecnico Giuseppe Mandina.
Il 30 gennaio Mandina ha dato il via libera per la prima parte del pagamento: 620 mila euro.
Ma, osserva l’ex consigliere comunale Paolo D’Arcangelo, “nella determina di Mandina non c’è nessun riferimento alla comunicazione inviata alla competente procura regionale della Corte dei conti dell’atto di riconoscimento del debito fuori bilancio (in relazione all’art. 194 testo unico degli enti locali d. lgs. 267/2000 e all’obbligo di comunicare gli atti di riconoscimento di debito: art. 23, comma 5 l. n. 289/2002, “I provvedimenti di riconoscimento di debito posti in essere dalle amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono trasmessi agli organi di controllo ed alla competente procura della Corte dei conti.). Insomma”, conclude D’Arcangelo, “pagano senza avere certezza che quel debito è legittimo. E noi sappiamo che non lo è. E’ un danno per i martinesi”.
Graditi chiarimenti da palazzo ducale, a questo punto.
A. Q.