Ad uccidere Angelo Cardone, l’81 enne morto oggi pomeriggio nella sua abitazione estiva in contrada Capitolo, è stato un blocco di muratura staccatasi dal solaio.
Un metro e mezzo per un metro e mezzo all’incirca; spessore una quindicina di centimetri almeno. Un masso pesante quintali, insomma, secondo la ricostruzione sommaria che giunge da chi la scena dell’incidente ha visto.
Quel blocco di muratura, non armato, si è staccato dal solaio del locale, una quarantina di metri quadrati, adibito a ricovero dei conigli che Angelo Cardone, verso le tre e mezza di oggi pomeriggio, era andato, insieme alla moglie, ad accudire. Un locale attaccato ai trulli (e anch’esso trullo, sembra) costituenti l’abitazione della coppia di anziani e attaccato anche ad un’altra stalla, più grande, utilizzata in passato per il ricovero delle mucche, da Angelo Carbone. Una stalla fatta con solaio in cemenro armato.
Oggi l’anziano, insieme alla moglie è andato a dare da mangiare ai conigli. La moglie è uscita e si è salvata la vita per un pelo, prima del distacco del pezzo di muratura dal solaio.
Angelo Cardone ne è stato travolto e ucciso sul colpo.
I vigili del fuoco, le ambulanze, i carabinieri e la polizia, intervenuti tempestivamente, hanno solo potuto accertare il decesso e carabinieri e poliziotti, ricostruire l’accaduto. Verso le sette di sera è giunta da Taranto il medico legale Cofano e così è stato possibile compiere un esame sommario sul corpo dell’uomo, rimasto sotto il cemento per l’intero pomeriggio. Molti contradaioli, di continuo, hanno voluto vedere cosa fosse accaduto a una persona molto nota nella contrada e anche ad Alberobello.
Angelo Cardone, nato e vissuto al Capitolo fino a pochi anni fa, era poi andato a risiedere nel centro urbano di Alberobello, insieme alla moglie, per godersi la vita da pensionato dopo avere fatto il lavoro dei campi e dell’allevamento per una vita. Nella casa al Capitolo trascorreva l’estate e andava di quando in quando, per accudire gli animali e trascorrere del tempo in campagna.
Come oggi, quando, proprio in quel momento, è venuto giù il solaio.
L’incidente odierno rappresenta una terrificante ricorrenza: il 20 settembre 2002, in una contrada del territorio di Martina Franca, morì l’operaio Pietro Palmisano, di 33 anni, a causa del crollo di un solaio.
(foto: fonte tgnorba 24)