La Sezione Scienze Religiose del Gruppo Umanesimo della Pietra in collaborazione con l’Assessorato alla Attività Culturali del Comune di Martina Franca proporrà sabato 11 ottobre 2014 alle ore 18.30 nel Salotto Cinese dell’Appartamento d’Avalos nel Palazzo Ducale di Martina Franca il libro di Gaetano Passarelli Padre Pantaleone Palma (1875-1935), sacerdote rogazionista nato a Ceglie Messapica nel 1875 e morto a Roma nel 1935 in concetto di santità. La manifestazione sarà coordinata da Cosimo Francesco Palmisano, responsabile per Ceglie Messapica del Gruppo Umanesimo della Pietra. All’indirizzo di saluto dell’assessore comunale Antonio Scialpi seguirà la relazione di Angelo Carmelo Bello, responsabile della Sezione Scienze Religiose del Gruppo Umanesimo della Pietra. Trarrà le conclusioni Gaetano Passerelli, autore della biografia su padre Pantaleone Palma, alla presenza padre Agostino Zamperini, postulatore generale dei Rogazionisti.
Padre Pantalone Palma fu l’erede e il successore di padre Annibale Maria di Francia (1851-1927), fondatore della Congregazione dei Rogazionisti, delle Figlie del Divino Zelo e degli Istituti Antoniani, proclamato santo nel 2004.
L’esistenza di padre Palma, affascinante e dal finale drammatico, si svolse tempestosamente, soprattutto dopo la morte di Sant’Annibale. Ordinato prete a ventiquattro anni, avrebbe sicuramente dedicato la sua vita all’insegnamento in Seminario, se non si fosse recato a Messina per laurearsi in lettere e filosofia. Qui incontrò il fondatore dei Rogazionisti ed entrò nel suo ordine. L’umiltà che professava lo spinse subito verso la raccolta di oboli per gli orfanelli Antoniani e per il coraggio e l’eroica carità esercitati nei giorni del terremoto di Messina del 1908, Annibale Maria di Francia disse del suo futuro successore: un Paradiso sarebbe poco.
Quando l’Opera si trasferì a Oria, padre Palma, persona concreta e laboriosa, comprese che non si poteva vivere di soli oboli ma bisognava produrre, perciò allestì calzaturificio, sartoria, tipografia, falegnameria e officina meccanica per consentire agli orfani l’immissione nella società con un mestiere.
In esecuzione della volontà di Sant’Annibale, padre Palma fondò istituti maschili e femminili della sua congregazione a Roma, a Messina, a Corato, ad Altamura, a Montepulciano, a Taormina, a Trani e a Padova.
Fu, questo, il periodo nel quale il sacerdote dimostrò le sue capacità organizzative e di uomo d’azione, il periodo nel quale smise la riservatezza per aprirsi al contatto con le autorità civili religiose di ogni luogo.Invidie e infondate calunnie, successivamente ritrattate, angustiarono la vita di padre Palma che si spense a Roma il 2 settembre 1935, dopo aver vissuto gli ultimi giorni in stato di afasia, abulia e con oltre 38 gradi di febbre, a causa di un’errata diagnosi del medico curante.