Lunedì a Taranto la proiezione del docufilm “In viaggio con Cecilia”, un percorso emotivo nella terra ostaggio dell’inquinamento in nome del profitto, scritto e diretto da due registe pugliesi.
Dopo aver aperto, lo scorso novembre, il 54° Festival dei Popoli di Firenze, il documentario di Cecilia Mangini “In viaggio con Cecilia”, scritto a quattro mani con Mariangela Barbanente (già regista di “Ferrhotel” e sceneggiatrice, tra gli altri film, de “L’intervallo” di Leonardo Di Costanzo), arriva al cinema ospite del Circuito D’Autore di Apulia Film Commission.
Ci saranno le stesse registe per presentarlo lunedì 3 febbraio alle 20.30 al Bellarmino di Taranto e martedì 4 alle 20.30 al Nuovo Splendor di Bari: a introdurlo, lunedì, ci sarà il critico cinematografico Massimo Causo, mentre martedì a Bari la presidente di Apulia Film Commission Antonella Gaeta e Francesca Romana Recchia Luciani, docente di Filosofie contemporanee e saperi di generi all’Università di Bari.
Inoltre, tra venerdì 7 e venerdì 21 febbraio, la Mediateca Regionale Pugliese di Bari dedicherà un’ampia retrospettiva alla Mangini, con proiezioni, ospiti e momenti di approfondimento, organizzata in collaborazione con i Dipartimenti FLESS e LELIA dell’Università degli Studi di Bari e con la Biblioteca del Consiglio Regionale Puglia “Teca del Mediterraneo”.
Prima donna a girare documentari nel dopoguerra, autrice di capolavori quali “Ignoti alla città e “La canta delle marane”, la Mangini ha raccontato – dalla fine degli Anni ‘50 alla metà dei ‘70 – un’Italia divisa tra boom economico e contraddizioni sociali e nel suo nuovo film con la Barbanente punta la macchina da presa su Taranto nei suoi giorni più drammatici legati alla vicenda ILVA.
Nato nell’estate del 2012, con l’obiettivo di raccontare con un film on the road com’è cambiata la “loro” Puglia (entrambe le registe sono nate a Mola di Bari), terra che è stata tra i temi centrali dell’opera di Cecilia Mangini, “In viaggio con Cecilia” ha da subito voluto intrecciare epoche e luoghi, facendo dialogare le immagini d’archivio con quelle del presente. Ma in quella stessa estate del 2012, un giudice ordinava l’arresto di Emilio Riva, il “padrone” dell’ILVA di Taranto, dichiarando che la città è ostaggio dell’inquinamento che l’acciaieria produce. Il viaggio diventa così l’occasione per confrontarsi con alcune domande che nei decenni passati Cecilia Mangini aveva posto al centro della sua ricerca: come guardare all’industria che riscatta una terra, che la traina fuori dalla sua dimensione arcaica, ma al tempo stesso la pone in un presente crudele e contraddittorio? Le riposte non possono che essere cercate nelle persone incontrate: prospettive personali e uniche su un tema collettivo che ci mette in discussione oggi come ieri.
“Il film – spiegano le autrici – è cambiato in corsa perché la realtà ci ha sorpreso. Siamo partite con l’idea di raccontare come un territorio è mutato in 50 anni – in un confronto tra due sguardi diversi e grazie alla testimonianza dei documentari girati da Cecilia negli anni Sessanta – ma quando siamo arrivate a Taranto, e poi a Brindisi, le due città, seppure in modo differente, si sono rivelate un laboratorio di ciò che stava succedendo nell’intero Paese. E così ci siamo buttate nella mischia: abbiamo parlato con le persone che incontravamo, ci siamo confrontati con la loro storia. E il nostro viaggio da fisico è diventato emotivo. Un viaggio fatto di memorie passate, testimonianze presenti e riflessioni”.
“Le immagini di oggi – continua Mariangela Barbanente – dialogano costantemente con quelle di ieri, in particolare con Brindisi ’65 e Tommaso (1966), in cui Cecilia aveva già posto specifiche domande sul problema della industrializzazione meridionale, e con Essere Donne (1964) e Comizi d’amore ’80 (1982, realizzato insieme a Lino Del Fra), dove aveva analizzato i cambiamenti sociali e culturali relativi alla nascita e al radicamento di una nuova classe operaia e il ruolo della donna in una società così fortemente cambiata”.
“In viaggio con Cecilia” è un film prodotto da Gioia Avvantaggiato per GA&A Productions, in associazione con Elenfant Film, in collaborazione con Rai Cinema, con il contributo di Apulia Film Fund, con il sostegno della Cineteca di Bologna e del Centro per lo sviluppo dell’audiovisivo e dell’innovazione digitale in Emilia Romagna. Film riconosciuto d’interesse culturale con il sostegno di Ministero per i beni e le attività culturali – Direzione Generale per il cinema.