Un tempo, per le neo-mamme che non avevano la possibilità di allattare i propri neonati, c’era la figura della balia. Era una figura rassicurante, un segno di solidarietà tra persone. Una figura che oggi, forse, potrebbe sembrare anacronistica. Non la pensa così l’associazione AIBLUD (Associazione Italiana Banche del Latte Umano Donato). La sezione di Taranto, da un incontro tenutosi un anno fa con l’associazione AIBLUD di Milano presso Biomedia con il prof. Moro, ha deciso di dare il via a un progetto che prevede di far sorgere a Taranto, in collaborazione con la neonatologia del SS Annunziata, una BLUD Banca del Latte Materno Donato, per tutti quei bimbi nati prematuri o con particolari patologie ereditarie le cui mamme non hanno possibilità di allattare, al fine di dargli un forte aiuto dal punto di vista immunitario. «Purtroppo qui a Taranto c’è il grave problema delle diossine che possono finire anche nel latte materno – spiega la biologa Teresa Dragone, promotrice dell’iniziativa – Dopo l’incontro di un anno fa abbiamo deciso che prima di fondare la banca, si sarebbe reso necessario far analizzare diversi campioni di latte, provenienti da diverse zone della città (a più alto e più basso rischio di diossine) per stilare un profilo circa il contenuto di diossine e le relative differenze in base anche alle zone di residenza. Questo per capire se tutte le mamme potranno essere delle possibili donatrici o se quelle delle zone a rischio automaticamente dovranno essere scartate». Questa indagine potrebbe anche aiutarci a fare il punto della situazione circa i contenuti di diossina, visto che la letteratura scientifica al riguardo è molto discordante. I campioni verranno sottoposti ad una moderna tecnica di spettrometria di massa presso il CNR di Milano a titolo totalmente gratuito e le mamme che avranno donato riceveranno a casa il risultato dell’analisi. Per la raccolta verrà fornito un contenitore idoneo e le mamme dovranno raccogliere nell’arco di una settimana al massimo 100 ml di latte che conserveranno in frigo. Sarà cura della biologa la compilazione di una scheda informativa e la raccolta stessa del campione. Un modo moderno per compiere un gesto antico di solidarietà e sostegno alle mamme e ai bambini.
MG
(immagine puramente indicativa non strettamente connessa alla notizia – Fonte: la rete)