Un appuntamento per presentare le risorse a disposizione della gente, dei più giovani in particolare, utili a creare alternative nel mondo del lavoro quello di ieri pomeriggio in Sala Pianelle a Palazzo Ducale, dove l’amministrazione martinese ha voluto incontrare la cittadinanza per la presentazione del bando “Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici”, indetto dal Ministero della Gioventù per promuovere l’utilizzo del patrimonio in dote alla Pubblica Amministrazione, in modo che la popolazione possa giovarne in attività di imprenditoria e maggiore occupazione.
All’incontro erano presenti l’Assessore alle Attività Produttive del Comune di Martina Franca, Nunzia Convertini, l’Assessore al Patrimonio, Pasquale Lasorsa, e l’Assessore alle Politiche Giovanili, Stefano Coletta. Illustratore dei contenuti del bando il dott. Danilo Cardascia della “Innovia Advisor”.
“Il bando, con 13 milioni di euro di budget per circa 80 progetti da suddividere tra Puglia, Calabria, Campania e Sicilia, punta a promuovere i progetti del cosiddetto privato sociale – ha spiegato il dott. Cardascia – dunque associazioni, cooperative che valorizzando i beni demaniali (disponibili e non), possano occupare giovani nella fascia d’età compresa tra i 14 e i 35 anni. L’obiettivo è quello di incentivare l’imprenditoria e l’occupazione sociale, tenendo fermamente presente la sostenibilità del progetto a lungo termine”. Il bando prevede sia la figura dei beneficiari diretti, ossia di coloro i quali svolgono attività dirette alla fruizione di servizi per i giovani, sia indiretti, che svolgono servizi per l’intera collettività. Possono presentare domanda sia soggetti singoli che associati, ad esempio in ATS (Associazioni Temporali di Scopo), purchè esse abbiano un soggetto capofila di riferimento che faccia da interlocutore coi vari Dipartimenti ministeriali. “Possono essere organizzazioni no-profit, ma anche profit ed imprese sociali, facenti riferimento a qualsiasi tipo di ente religioso, territoriale, universitario, economico e di ricerca – ha proseguito il dott. Cardascia -, purchè nel caso dei profit vi sia un apporto ulteriore di risorse e servizi da parte del proponente a dimostrazione della mantenibilità del progetto.” I progetti ammissibili saranno scelti tra coloro i quali dimostreranno la maggioranza all’interno dell’organo direttivo di giovani tra i 18 e i 35 anni, col 70% di occupati nella stessa fascia d’età di riferimento, mentre in caso di carente maggioranza di dirigenti giovani, la quota occupazionale sale inevitabilmente al 90% di ragazzi da occupare. Il contributo non sarà inferiore ai 100.000 euro né superiore ai 200.000, calcolando un ulteriore 10% per il costo totale del progetto che lo fa salire a 222.222 euro, purchè il proponente abbia a suo carico metà risorse finanziarie o strumentali (sedi, attrezzature) di proprio possesso. “Il proponente dovrà attenersi alle tre tipologie di beni demaniali richiesti – ha spiegato Cardascia – che rientrino in beni di tipo ambientale, storico-artistico-architettonico o beni confiscati alla criminalità organizzata. Le finalità del progetto possono essere la salvaguardia e tutela del bene, la sua manutenzione e la prevenzione dai rischi che decada, lo svolgimento di attività di produzione di un bene, le finalità educative, sociali e di attrazione turistica, come pure la ristrutturazione ed il riutilizzo del bene stesso.” I costi ammissibili dal bando coprono sono il 70% del costo del personale, il 5% delle spese di trasferimenti, il 15% delle spese generali ed il 10% per spese informative. In caso di bene vincolato, tra la documentazione da presentare entro il 5 febbraio presso il Ministero della Gioventù (sul cui sito è stilato per intero il bando) ci vorrà l’autorizzazione dell’Ente possessore per il suo utilizzo. La commissione di valutazione dei progetti terrà conto per un massimo di 30 punti della qualità della proposta presentata, un massimo di 35 punti per le caratteristiche del proponente (esperienza, competenze, capacità di coinvolgere giovani e donne) ed un massimo di 25 punti per l’analisi progettuale sulla fruibilità del bene e sulla sua sostenibilità. Il cofinanziamento sarà erogato in tre tranche: la prima del 30% dopo 30 giorni, la seconda del 50% in sei mesi (previa relazione del soggetto di spesa del 30% più impegno del 50% delle risorse) e l’ultima del 20% a saldo di conclusione del progetto.
“L’amministrazione ha voluto stilare un elenco di beni demaniali potenzialmente fruibili: – ha dichiarato l’Assessore Lasorsa – tra essi ricordiamo quelli di tipo artistico come le sale nobili del Palazzo Ducale, alcuni edifici del centro storico come la Torre dell’Orologio ed il Vecchio Carcere. Ancora strutture più nuove come il Centro Servizi di Piazza d’Angiò, la Regia Stazione Ippica di via Cisternino. Altre ancora di tipo ambientale, come il Parco delle Pianelle e diverse altre aree boscate su cui ragionare, ma pure un villino sequestrato alla mafia e alcune aree del Pergolo. Il Votano non rientra tra essi, poiché zona sensibile dal punto di vista idrogeologico”.
L’Assessore all’Ambiente e alle Politiche Giovanili Coletta ha invece voluto ricordare l’importanza di usufruire dei beni a disposizione del Comune. “La manifestazione di corsa campestre regionale che Martina ha ospitato ieri al Bosco di Ortolini, con elogi da parte di tutte le società sportive per il percorso e l’area, è sintomo di come vi siano molti beni ancora non sfruttati, e di come, anche in occasione della presentazione del bando per Principi Attivi, l’amministrazione sia vicina a questi tipi di proposte”.
Gli Assessori, il Sindaco e tutto lo staff sono a disposizione, ha fatto sapere l’Assessore Convertini, per qualsiasi tipo di proposta sui beni demaniali da ponderare insieme alla cittadinanza.
Giovanni D’Aprile
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