Di seguito un comunicato congiunto di Filcams-Cgil, Fisascat Cisl e Ui:
Martedì 17 settembre 2013 presso la Provincia di Taranto sita in via Tirrenia, si terrà l’incontro che concluderà la fase amministrativa della procedura di licenziamento collettivo, legge 223/91, su un esubero dichiarato dalla società “Taranto Isolaverde SpA” del 50% di 250 lavoratori.
La società ha dichiarato a più riprese di non essere nelle condizioni di poter garantire il pagamento delle spettanza retributive fino a dicembre 2013.
Inoltre, si è in attesa che la Regione Puglia onori l’impegno di garantire delle risorse a sostegno di progetti formativi indirizzati ai lavoratori. Difatti, dal giorno 27 giugno 2013 data dell’incontro dove la Regione Puglia prese impegni formali in tal senso, non si hanno ancora riscontri positivi sulla disponibilità e sulla esigibilità delle citate risorse. A quell’incontro era presente anche il Commissario Straordinario della provincia di Taranto dott. Mario Tafaro, il quale rassicurava le parti sul fatto che l’ente istituzionale da lui rappresentato, avrebbe fatto convergere tutti gli sforzi possibili, affinché la società potesse continuare a svolgere le proprie attività.
Alle OO.SS. veniva chiesto l’impegno di traguardare i mesi conclusivi del 2013 con un accordo che portasse alla sottoscrizione di un temporaneo Contratto di Solidarietà.
Tuttavia, ad oggi, non è assolutamente chiaro il futuro che attenderà i 250 lavoratori dal 1° gennaio 2014,. Non si comprende quale struttura sociale futura avrà la società “Taranto Isolaverde SpA”, quale assetto avrà, come la Provincia di Taranto dovrà finanziare i lavori. Per tutte queste ragioni, le OO.SS. hanno chiesto un incontro al Commissario Straordinario, in data 9 settembre 2013, senza ricevere alcun riscontro in merito.
Non si può affrontare questa situazione senza avere un’idea lungimirante, un progetto aziendale e sociale che guardi alla salvaguardia dei posti di lavoro e dei servizi alla collettività, né tantomeno è ipotizzabile pensare di risolvere le problematiche dei lavoratori con la sottoscrizione di un accordo sul CDS se non verranno ricercate le giuste garanzie per il futuro. Il rischio è che il 17 settembre 2013 possa essere una data non risolutiva.
Ancora una volta, si è costretti a sollecitare un incontro, volto solo ed unicamente a mantenere inalterati i livelli occupazionali.
Questo territorio, già martoriato da questa crisi economica e sociale non può permettersi un’altra mattanza di posti di lavoro. Ed è per questo che si chiede alle Istituzioni coinvolte di “non spegnere la luce” e di affrontare i problemi insieme alle parti. All’indomani, anche, di un altro campanello d’allarme molto forte che sta cominciando a suonare, ovvero, il ritardo nella corresponsione degli stipendi di agosto 2013.