L’ipotesi che si fa strada a palazzo ducale è questa: se continuano le lentezze (giuste quanto si vuole, per il rigore delle procedure) per la costruzione dell’impianto di videosorveglianza con i soldi del ministero dell’Interno, “potremmo fare qualcosa noi. Ci stiamo pensando”, dice un amministratore pubblico.
Gli ultimi casi soprattutto, richiedono risposte celeri, roba da mettere su in poche ore come risposta alla violenza, e qui si parla invece di un impianto di videosorveglianza da anni. Progettato, finanziato, appaltato, ma non si costruisce mai. La città ha bisogno di risposte, in una fase particolarmente difficile (tanto che, mai successo prima, sarà il caso al centro del comitato provinciale per la sicurezza, nella riunione di domani) e una videosorveglianza fai da te, cioè con un finanziamento comunale, e con attuazione naturalmente nel rispetto delle norme sulla riservatezza, o qualche altro accorgimento per incrementare la percezione della sicurezza della comunità, non viene esclusa. Tutt’altro.