Nasce dall’innata propensione alla musicalità il divertente ed ineccepibile lavoro che a suon di musica realizza Vito Domenico Carbotti, cantore vernacolare cittadino.
I temi da lui trattati vanno dal sociale alla politica, con rime divertenti ricordiamo per le elezioni amministrative la canzone dedicata a Raffaella Spina “Nu vot pe’ Raffaella”. La passione per la scrittura è il primo amore, ha sempre composto poesie, ma sarà nel salotto culturale di Teresa Gentile che accarezzerà l’idea di accostarsi alla scrittura popolare. Invogliato da Giovanni Nardelli a musicare una sua canzone, si cimenta in ciò dando vita alla ormai popolarissima canzone “U pelupitte” ovvero “La polpetta”, conosciuta, cantata e scaricata sui telefonini anche dai ragazzini del paese. Essa narra il momento tradizionale della domenica mattina quando il profumo della polpetta sveglia la famiglia, irresistibile tentazione della gastronomia locale. La popolarità del signor Carbotti si diffonde e in breve si realizza anche una pagina personale su You tube, dove tutte le sue canzoni sono postate, viste e riviste. Il coinvolgimento del compositore nasce in modo spontaneo vi è in lui una dote innata e naturale che gli permette di unire le sue conoscenze musicali a rime popolari, ascoltare le sue canzoni permette di rivivere situazioni esilaranti che a tutti i cittadini di Martina Franca sono capitate almeno una volta nella vita. Apprezzato dai suoi amici viene subito invitato a cantare per il premio di poesia dialettale 2007, tenuto presso la Società Artigiana, sarà sull’onda di questo successo che articolerà giorno dopo giorno la sua fama.
Il signor Carbotti, che si definisce un estemporaneo, ci racconta che tutte le sue composizioni sono spontanee, egli stila dapprima il testo a cui adatta successivamente le note che sono suggerite ovviamente dalla musicalità delle parole dialettali, con un giro di accordi e armonia che alle volte risultano esser perfette già nelle prime prove, è il caso di “Je’ tènge u pele ammise” caratteristica attaccatura dei capelli sulla fronte, testo tra l’altro autobiografico, di coloro che per indole risultano essere persone estremamente vivaci.
Ma le conoscenze musicali del cantautore della città di Martina spaziano alle altre regioni del sud, fino alla Sicilia i cui dialetti sono stati oggetto di interesse per alcune sue canzoni. Nel tempo il suo lavoro è sempre più apprezzato, nasce così il gruppo de “I Cardene’le” in cui le sue parole sono accompagnate oltre che dalla sua chitarra, dal fisarmonicista Pasquale Di Palma e al basso da Giovanni Gentile portando nelle feste, tra la gente, le canzoni realizzate, circa 17 in totale. Carbotti ha anche inciso un cd dal titolo “Canzoni Martinesi” dove sono raccolte le sue canzoni più note. Recentemente il gruppo è stato protagonista di un piccolo concerto tenutosi a Cisternino e, solo lo scorso week end, la voce allegra del signor Vito ha fatto compagnia alla folla di gente che ha preso parte alla Girandola. Abbiamo chiesto al nostro cantautore come il pubblico abbia risposto alla loro esibizione queste le sue parole “Alla Girandola è successo di tutto. Nella prima serata c’è stato un momento clou quando il fisarmonicista del gruppo “Il canzoniere Mottolese”, si è unito al nostro ad egli si è aggiunto un cultore della tradizione locale, Damiano Nicolella, che ci ha accompagnato a suon di nacchere. Il pubblico entusiasta era totalmente coinvolto. Abbiamo suonato e ricevuto l’ammirazione per l’originalità del nostro gruppo che esegue canzoni di mia composizione a differenza loro che si cimentavano in brani noti.
Abbiamo eseguito canzoni di mia composizione, in dialetto siciliano e calabrese, le cui parole sono state scritte da amici, poeti, di quelli regioni. Ci siamo accorti di aver raggiunto il cuore del pubblico, specialmente l’ultima serata, quando tra la gente c’era una signora martinese, quasi una mia coetanea, che simultaneamente traduceva ad alcuni turisti il significato delle parole che cantavo. Insomma per un momento il dialetto martinese ha varcato i confini della città e per noi questo è stato gratificante. Il pubblico percepisce il ritmo delle mie canzoni e lo apprezza come per “Je’ tènge u pele ammise” suonata al ritmo della pizzica. Estremamente esaltante è stato salire sul palco centrale e intrattenere il pubblico in attesa dei Terraross. La manifestazione curata nei dettagli è stata il risultato di un lavoro diligente, per questo un ringraziamento è doveroso al signor Rubino e alla signora Spina che hanno fatto della Girandola una manifestazione che non si limitava alla festa di paese ma di proiettava più agli eventi delle grandi città a noi vicine.”
La sua esperienza trasmette a chi lo ascolta una forte emozione, quella che il pubblico manifesta e che accompagna l’artista anche ad evento terminato. Simpatico incontro della tradizione con la musica. L’appuntamento con il gruppo si rinnova al 10 di agosto quando interverranno, durante la manifestazione che si terrà in villa Carmine a Martina Franca “Corri…da Angelo”, e il 13 agosto in piazza D’Angiò in occasione della rievocazione storica del Casale di Martina Franca.
Evelina Romanelli
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