La shoah in musica: sabato 26 gennaio all’Auditorium della Fondazione Paolo Grassi la memoria arriva attraverso l’ascolto di brani del repertorio klezmer. Il klezmer, per chi non lo sapesse, è un genere musicale ditradizione ebraica che fonde in sé strutture melodiche, ritmiche ed espressive che provengono dalle differenti aree geografiche e culturali dell’est europa – Balcani,Polonia e Russia – con cui il popolo ebraico è venuto in contatto. Il klezmer nasce all’interno delle comunità ebraiche dell’Europa oriental, le più colpite dalla shoah.
Non soltanto un momento commemorativo, quindi, ma anche e soprattutto un evento culturale, secondo il consueto accostamento di parole e musica unite, in questa occasione, da una riflessione a tutto tondo sulla concezione musicale, culturale, artistica del popolo ebraico.
Questo spettacolo della memoria è organizzato in collaborazione con Musica Civica di Foggia, che vanta la direzione artistica del maestro Gianna Fratta. Quello che vedremo sabato all’auditorium della Fondazione Paolo Grassi è l’anteprima delle manifestazioni che Musica Civica ha organizzato per il Teatro Garibaldi di Lucera e il Teatro del Fuoco di Foggia.
“Nel Giorno della Memoria, spesso identificato soltanto con il ricordo di fatti storici terribili – spiega il direttore artistico di Musica Civica, Gianna Fratta – celebreremo la Vita, affinché il ricordo della Shoah diventi un modo per guardare al futuro in maniera diversa, con maggiore fiducia nelle potenzialità dell’individuo e dei popoli, senza tuttavia dimenticare ogni offesa alla dignità umana”.
Oltre alla musica c’è anche una conversazione, che è infatti intitolata “Il senso e il significato della vita nella visione ebraica” ed è affidata a Yarona Pinhas, scrittrice israeliana di origine eritrea e una delle massime studiose di mistica ebraica, forse ancora poco nota in Italia. Laureata in Linguistica e Storia dell’Arte all’Università Ebraica di Gerusalemme, ha insegnato lingua ebraica all’Università “l’Orientale” di Napoli. La sua ricerca ha preso il via dalla riscoperta del significato e del valore del femminile nei testi della Tradizione ebraica. Tra i libri che ha scritto si ricordano: “La Saggezza Velata – il Femminile nella Torà”, “Onda Sigillata – Acqua, Vita e Parola”, “Scintille dell’anima – un viaggio spirituale nella Qabbalah”.
In stretta relazione con le parole sarà la parte musicale affidata aiMishmash & Friends che proporranno brani del repertorio klezmer, genere musicale delle comunità ebraiche dell’Europa orientale, e della tradizione sefardita, oltre a brani originali dell’ensemble ispirati alla cultura e alla tradizione musicale strumentale e vocale ebraica. Il quartetto Mishmash nasce dal desiderio di avvicinare, unire ed elaborare le diverse radici musicali dei componenti del gruppo, di cultura e tradizioni diverse – e cioè quella ebraica, cristiana, musulmana e buddista.
A mostrare la loro abilità con gli strumenti tipici della tradizione klezmer, come il violino, il cymbalon e le trombe vedremo sul palco Domenico Ascione alle chitarre e ‘ud, Marco Valabrega al violino e viola, Mosshen Kasirossafar alle percussioni persiane e Bruno Zoia al contrabbasso, il clarinettista e sassofonista Luca Velotti, la cantante Yasemine Sannino e il batterista Piero Fortezza. Di particolare interesse, in questo concerto, i brani vocali che la preziosa voce della Sannino canterà in lingua Yiddish.
Lo yiddish, ricordiamo, è una lingua mista fatta di tedesco arcaico fortemente influenzata dall’ebraico, una lingua che è stata una vera lingua franca per gli ebrei nell’Europa dell’est. La ricerca timbrica e l’utilizzo di strumenti tipici della tradizione popolare ebraica contribuiranno a creare atmosfere musicali lontane e sofisticate, grazie anche alla particolarità degli arrangiamenti dei Mishmash. Yasemin Sannino è nota soprattutto per aver interpretato il tema principale nella colonna sonora del fim di successo “Le fate ignoranti” di Ozpetek e recentemente il brano “Alma Mater” nel quale canta insieme alla voce del Papa Benedetto XVI.
Il concerto vuole essere altresì un omaggio a Mons. Cosimo Damiano Fonseca, nel giorno del conferimento della cittadinanza onoraria da parte del Comune di Martina Franca.
Daniele Milazzo