“Zoccoli di Pietra”, un opportunità del territorio per migliorarsi sia dal punto di vista esteriore dell’aspetto, ma soprattutto sotto il profilo sociale ed economico. Nei giorni scorsi la presentazione nei tre Comuni che hanno promosso il Piano, sottoscrivendo un preciso impegno politico da parte delle Amministrazioni comunali di Noci, Martina Franca, e Alberobello.
Non si tratta semplicemente di un piano urbanistico, bensì di un piano di sviluppo territoriale su scala sovracomunale che si propone in maniera originale di individuare modelli di riuso delle masserie non solo in ambito agricolo, zootecnico e turistico, ma anche a fini sociali e culturali. I Sindaci dei comuni di Martina Franca, Noci e Alberobello il 15 novembre 2015 avevano sottoscritto un protocollo d’intesa per avviare un Piano Integrato sovracomunale di Paesaggio in attuazione del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR).
“Siamo perfettamente consapevoli della complessità generale del momento e dei limiti diffusi per affrontare e definire veri processi di cambiamento – dice il progettista arch. Giancarlo Mastrovito – così come siamo consapevoli anche della complessità del momento, connessa principalmente alla soluzione della diatriba tra produttività economica e tutela dell’ambiente, in senso generale”. In questa direttrice il Piano Integrato di Paesaggio “Zoccoli di Pietra” si occuperà di fornire alcune possibili risposte alle tante questioni aperte sui temi della tutela del paesaggio, lo sviluppo della green-economy, la promozione del turismo verde, la valorizzazione ambientale e naturalistica anche in funzione del benessere socio-economico delle comunità, la promozione delle attività agricole e zootecniche biologiche, il recupero territoriale e la valorizzazione e il riuso del patrimonio edilizio, lo sviluppo dell’accoglienza turistica e dei servizi annessi, lo sviluppo dell’utilizzo terapeutico del territorio, e tanto altro.
“Stiamo calendarizzando nuovi appuntamenti – dice ancora il progettista Mastrovito – affinchè la partecipazione e in coinvolgimento non siano parole vuote come spesso accade, ma siano strumenti indispensabili dai quali partire per raccogliere le esigenze, cominciando dall’ascolto delle esperienze di chi vive il territorio e mettendo loro a disposizione strumenti in grado di soddisfare le necessità”.
S.C.