Il sociologo di fama mondiale Zygmunt Bauman, ebreo polacco che ha vissuto sulla propria pelle l’oppressione dei due regimi totalitari che hanno caratterizzato la storia europea del novecento (durante la seconda guerra mondiale per sfuggire ai nazisti chiese appoggio ai sovietici, mentre nel ’68 per sfuggire ai sovietici emigrò a Tel Aviv) è un autore che ha influenzato intellettualmente generazioni di studiosi del sociale. E’ stato il primo ad introdurre termini oramai entrati nel lessico comune come “postmodernità” e “società liquida”. Non esiste fenomeno sociale che Bauman non abbia trattato con lucidità e onestà intellettuale: dalla società consumistica alla globalizzazione, dai rapporti sentimentali e umani in genere, trasformatisi, secondo lui, in “connessioni” (il riferimento critico è rivolto principalmente a “facebook” e “whatsapp”) sino a questioni cruciali riguardanti la povertà (“il povero è costretto nella vita liquida, a standardizzarsi agli schemi comuni, ma si sente frustrato se non riesce a sentirsi come gli altri, cioè non sentirsi accettato nel ruolo di consumatore”).
Nelle Università e nei dipartimenti di sociologia (e non solo) di tutto il mondo è considerato una sorta di “guru”, di maître à penser, di guida morale, oltre che intellettuale.
Lo scorso Novembre 2014 ha ricevuto una laurea honoris causa in Lingue moderne, letterature e traduzione Letteraria presso il complesso Ecotekne dell’Università del Salento.
Tornerà di nuovo in Puglia per parlare dei temi più ricorrenti della sua ricerca sociologica in una sorta di tour de force che toccherà le città di Lecce, Taranto e Massafra nei giorni 17 e 18 aprile prossimo.
A Taranto sarà presente il 17 aprile all’ex-convento di San Francesco, in via Duomo, dove parlerà alle ore 17.00.